L’olio di cocco fa male? Il parere dell’esperto

All’olio di cocco vengono spesso riconosciuti molteplici usi e benefici. Ma dal punto di vista dell’alimentazione la questione è più controversa, dato che gli effetti positivi riportati dalle ricerche non seguono poi la posizione di alcuni nutrizionisti.

L’olio di cocco contiene alti livelli di acido laurico. Questo grasso saturo, se assunto in grandi quantità, eleva i livelli di colesterolo nel sangue; tuttavia alcune ricerche pubblicate su Pubmed.gov ne dimostrano le proprietà antibatteriche. L’olio di cocco viene estratto prevalentemente dalla polpa della noce di cocco, ed è famoso per i suoi utilizzi nell’industria cosmetica e farmaceutica.

Questo olio vegetale resiste alle alte temperature di cottura e quindi si presta perfettamente come olio da cucina e soprattutto da frittura. La sua stabilità gli permette di avere un’ossidazione lentissima, caratteristica che soli pochi oli hanno. Quando si parla di questo alimento spesso ci si riferisce a culture tropicali, come ad esempio quella dei Tokelauani, le quali consumano abitualmente il cocco senza apportare problematiche salutari, soprattutto a livello cardiaco.

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Nonostante questo è doveroso prendere in considerazione anche l’esistenza di differenti strutture genetiche tra popolazioni di origini diverse o anche semplicemente tra individui diversi, che potrebbero portare a differenti reazioni a determinati alimenti.

Per cui potrebbe sembrare una posizione estrema quella che sconsiglia totalmente l’utilizzo o il non utilizzo dell’olio di cocco. «L’olio di cocco essendo un olio vegetale ha delle caratteristiche da non demonizzare al 100 per cento. Tutto dipende dallo stile alimentare nel complesso, perché quando ci si nutre, non si può fare la conta: questo lo mangio, questo non lo mangio. Tuttavia bisogna stare attenti, perché in base al tipo di stile di vita che uno fa può essere un ottimo alimento oppure no», queste le parole del dott. Sicilia, del Dipartimento di Nutrizione Umana dell’Università Tor Vergata di Roma.

Quindi oltre all’eccesso, la differenza la fa anche la caratteristica del singolo. Perché quello che può andar bene per una persona, per qualcun altro potrebbe essere causa di problemi.

In questi casi «la combinazione alimentare diventa virtuosa se non si cede in una dieta monotona» quindi il consiglio è quello di «scegliere più alimenti, vari, accompagnati sempre dalla presenza delle verdure e della frutta, perché questo è il segreto per stare bene. Le verdure in particolare mitigano alcuni eccessi legati all’assunzione di grassi come quelli saturi». Avere un riferimento come il proprio medico di base è sempre utile per capire assieme quali danni un determinato alimento e relativo utilizzo in eccesso potrebbe avere sull’organismo.

 

 

 
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