La nuova legge elettorale conquista anche la terza tappa ed è approvata in via definitiva, con 334 sì e 61 no a voto segreto.
Il testo dell’Italicum, già passato al Senato, è legge. Il semaforo verde della riforma cardine, fortemente voluta dal premier, è scattato nel tardo pomeriggio. Lega, M5S, Forza Italia e Fdi hanno lasciato l’aula. I 4 astenuti servono solo per la cronaca: la distanza è netta.
Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 Maggio 2015
Nella mattinata Matteo Renzi era intervenuto al Palazzo della Borsa di Milano per spingere sui pedali e affrontare l’ultima volata prima del traguardo. Davanti ai rappresentanti delle società quotate aveva assicurato che l’Italicum «sarà approvato stasera e ha un grande elemento di chiarezza: per cinque anni ci sarà lo stesso governo, e gli elettori, non i partiti, decideranno chi vince».
La palla passa ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la firma che dovrebbe consegnare l’Italicum al futuro. Forza Italia ha chiesto al presidente di riflettere prima di impugnare la penna, mentre M5S auspica un atto di «coraggio», evitando di firmare, «per il bene del Paese e per la nostra libertà», ha detto Danilo Toninelli in un’intervista a La Repubblica.
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