Il TTIP preoccupa anche il Congresso USA

Negli ultimi tempi l’Accordo transatlantico di liberalizzazione economica è stato protagonista di varie polemiche. Mobilitazioni da ogni parte del mondo hanno tentato di smuovere l’opinione pubblica sul fatto che questo accordo Usa-Europa possa in qualche modo diminuire le tutele ambientali e sociali che riguardano Vecchio e Nuovo Continente. Arrivano conferme ufficiali anche dai piani alti degli Stati Uniti.

La dimostrazione in una lettera – datata 23 aprile e diffusa in Italia da Stop TTIP – che è stata inviata alla Casa Bianca da 31 deputati democratici, i quali hanno mostrato la loro apprensione rispetto al TTIP: «dopo un anno di negoziato, siamo sempre più preoccupati che l’attuale cornice che si sta delineando potrebbe incorporare alcuni degli aspetti più preoccupanti di passati trattati [di libero scambio]».

PREOCCUPAZIONI MESSE NERO SU BIANCO

Nella lettera i diplomatici statunitensi hanno espresso in quattro punti i loro principali timori. Innanzitutto l’istituzione di un arbitrato internazionale extragiuziario (Isds) che permetterebbe ad aziende private di ‘sfidare’ le leggi Usa e la possibilità per le corporazioni di richiedere risarcimenti illimitati nel nome di ‘previsti guadagni futuri’; il tutto è avvalorato dalle recenti decisioni di paesi come Sud Africa e Indonesia che hanno eliminato l’Isds dai loro trattati.

In secondo luogo, per quanto riguarda le decisioni sugli appalti pubblici, potrebbe venir meno la strategia nazionale a favore di un’economia che prediliga la competizione internazionale. Terzo motivo di turbamento è il rischio che le tutele sociali, ambientali e sanitarie vengano indebolite, dato che «numerosi interessi commerciali statunitensi e europei» pensano che «nelle politiche di tutela dell’interesse pubblico trovate in entrambe le sponde dell’Atlantico degli obiettivi da eliminare attraverso il processo di Convergenza regolatoria del TTIP». Infine i deputati denunciano la crescente e plausibile mancanza di trasparenza qualora il trattato venga accettato.

Questa iniziativa da un lato svela l’esistenza di una chiara opposizione alle linee del Trattato transatlantico, dall’altro lato fa eco ad altre considerazioni che hanno avuto luogo al Parlamento Europeo. Il 16 aprile la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale ha esortato l’omonima per il Commercio Internazionale a considerare alcuni elementi importanti: il settore agricolo è un punto cardine della Ue e in quanto tale dovrebbe essere preservato, soprattutto in vista delle notevoli differenze rispetto alle norme agroalimentari degli Stati Uniti.

In considerazione anche il fatto che vari prodotti europei di qualità potrebbero essere fulcro di opportunità vantaggiose per il mercato d’esportazione, rimanendo però all’interno di controlli standard. A capo di ciò vi è la richiesta di garantire che qualsiasi accordo raggiunto tenga presente che «l’agricoltura è un problema politico altamente strategico e su cui la sicurezza alimentare e il modo di vivere di tutti gli europei dipendono».

Lettera 31 democratici USA alla Casa Bianca.

Opinione della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale.

 
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