I Carmina Burana di Carl Orff

Una delle più celebri creazioni musicali del Novecento, la cantata scenica Carmina Burana, viene ispirata dalle omonime poesie e canzoni scritte all’inizio del XIII secolo. I monaci benedettini dell’abbazia del piccolo borgo Benediktbeuern nel sud della Baviera, le raccolsero nel Medioevo in un codice.

I testi scritti in latino e tedesco, più di mille secondo Tutto Baviera, sono stati scoperti nella biblioteca dell’abbazia nel 1803. Oggi sono conservati nella Biblioteca Statale della Baviera, a Monaco. Il compositore tedesco Carl Orff (1895-1982) ne ha musicato alcuni per il prologo e i tre atti dell’opera che nella sera dell’8 giugno del 1937 veniva rappresentata con notevole successo di pubblico e di critica allo Staatsoper di Francoforte.

Orff all’inizio aveva intitolato la sua opera in lingua latina : Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis (Canzoni profane per voci soliste e coro, con accompagnamento orchestrale e scene fantastiche), ma in seguito l’ha chiamata solo Carmina Bruana.

Nel seguente video l’opera completa con il nome dei brani, della UC Davis Symphony Orchestra, l’University Chorus e il Pacific Boychoir:

I monaci hanno fatto la raccolta nel 1225 circa. Gli scritti furono attribuiti agli studenti e chierici girovaghi, divisi in sei sezioni: Carmina ecclesiastica, Carmina moralia e satirica, Carmina amatoria, Carmina potoria, Ludi e Supplementum. Uno degli autori è stato chiamato Golia, da cui deriva la parola “goliardi”, appellativo rimasto poi in uso per indicare gli studenti universitari particolarmente ‘vivaci’.

Alcuni brani musicati da Carl Orff, come O Fortuna, sono stati utilizzati in numerosi film, come Excalibur, e anche nella pubblicità.

PROLOGO

Il prologo dell’opera intitolato O Fortuna, imperatrice del mondo e presenta due composizioni:

  • 1. La famosa e O Fortuna

«O Fortuna, mutevole come la luna, sempre cresci o cali; l’odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente; dissolve come ghiaccio miseria e potenza.

Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve, ombrosa e velata sovrasti anche me; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda.

Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse, tormenti e privazioni sempre mi affliggono. In quest’ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!».

Il testo originale è in latino. La traduzioni viene tratta dal sito web del Coro dell’Università degli Studi di Milano e pubblicata da AmiciMusica.

  • 2) Fortune plango vulnera:

«Piango le ferrite di Fortuna con occhi colmi di lacrime: spietata mi sottrae i suoi doni. Vero è quel che si legge : porta i capelli in fronte, ma quasi sempre segue la calva Occasione. In alto io sedevo sul trono della Fortuna, cinto dai variopinti fiori del successo; ma se un tempo fiorivo prospero e felice, ora son caduto dalla cima privo di ogni gloria. Si volge la ruota di Fortuna: sempre più giù discendo; un altro sale in alto; esaltato oltre ogni misura sopra tutti un re siede sul trono – ‘stia attento alla caduta!’- sotto il mozzo della ruota leggiamo ‘Ecuba regina’».

ATTO I

Nel primo atto, titolato Primo vere, in tempo di primavera il compositore sceglie i versi dedicati alla natura.

  • 3. Veris leta facies

«Il lieto volto di primavera si offre al mondo, l’invernale schiera vinta si volge in fuga, in variopinta veste regna Flora, celebrata dal canto dolce, risonante delle selve.

Avvinto in grembo a Flora, Febo torna di nuovo al riso. Zefiro ormai, pregno d’ogni fiore, spira tra profumi di nettare. A gara lanciamoci in ardenti amori!

Il dolce usignolo /Filomena) intona la sua cetra, di fiori vari ridono i prati ormai sereni, vola la stirpe degli uccelli fra le bellezze della selva, il coro delle vergini reca gioie a mille. Ah!»

  • 4. Omnia sol temperat
  • 5. Ecce gratum
    • Uf dem anger
  • 6. Tanz
  • 7. Floret silva nobilis
  • 8. Chramer, gip die varwe mir [German]
  • 9. Reie [German]
  • 10. Were diu werlt alle min [German]

ATTO II

Nel secondo atto invece, intitolato In taberna, parla della perdita della virtù dell’uomo.

  • 11. Estuans interius

«Sentendomi bruciare dall’ira veemente, con amarezza parlo con me stesso: sono fatto di materia, di cenere e polvere, sono come una foglia con cui giocano i venti…..

….Cammino per una via larga, come in gioventù, mi lascio invischiare dai vizi, dimentico della virtù, sono avido di piacere più che di salvezza; morta è la mia anima, mi preoccupo solo del corpo».

  • 12. Olim lacus colueram
  • 13. Ego sum abbas

«Io sono l’abate di Cuccagna ed il mio consiglio è insieme ai bevitori, e il mio desiderio è nell’ordine del Decio. E chi la mattina mi cerca nella taverna, dopo sera ne esce nudo e così denudato esclamerà: Wafna, wafna! Che hai fatto turpe sorte? Le gioie delle nostre vite le hai rubate tutte!»

  • 14. In taberna quando sumus

ATTO III

Il terzo atto, intitolato Cours d’amore viene dedicato al arrivo delle emozioni dell’amore, specialmente nei giovani.

  • 15. Amor volat undique
  • 16. Dies, nox et omnia
  • 17. Stetit puella
  • 18. Circa mea pectora
  • 19. Si puer cum puellula
  • 20. Veni, veni, venias
  • 21. In truitina
  • 22. Tempus est iocundum
  • 23. Dulcissime
    • Blanziflor et Helena

L’ultimo brano o quarta parte è 24) Ave formosissima:

«Salute a te, o bellissima – Ave bellissima, preziosa gemma, ave perla delle vergini, gloriosa vergine, ave luce del mondo, ave rosa del mondo, Biancofiore ed Elena, Venere magnanima!»

FINALE

L’opera culmina con la composizione Fortuna Imperatrix Mundi e il brano principale 25) O Fortuna.

Nel periodo napoleonico, i manoscritti e i codici Carmina Burana, insieme alle opere di arte dell’abbazia benedittina sono stati trasferiti a Monaco. Oggi sono conservati nella Biblioteca Statale della Baviera (Ludwigstraße 16, Monaco). L’abbazia invece divenne una fabbrica di vetro, che successivamente passò al regno di Baviera come caserma, ospizio per invalidi, ospedale militare e prigione. Nel 1930 venne acquistata dai Salesiani di Don Bosco.

Carl Orff studiò all’accademia musicale di Monaco e si perfezionò con H. Kaminski. A Monaco insegnò, nella Günther-Schule e nella Hochschule für Musik, il metodo conosciuto come l’Orff-Schulwerk, nato da una serie di esperienze con strumenti musicali didattici di percusione.
È autore di lavori teatrali, orchestrali, vocali-orchestrali, da camera. Particolare successo hanno ottenuto i suoi Carmina Burana (1937) e Catulli Carmina (1943).

 
Articoli correlati