Zoppas (Ice): coi dazi serve razionalità non allarmismo

di Agenzia Nova
6 Aprile 2025 19:22 Aggiornato: 6 Aprile 2025 19:22

Per capire davvero l’impatto dei dazi, sarà fondamentale osservare l’elasticità tra domanda e offerta in relazione ai prezzi finali. I dazi preoccupano, ma vanno affrontati con razionalità e con la giusta strategia.

Lo ha detto il presidente Ice Matteo Zoppas, nell’intervento fatto oggi all’apertura ufficiale di Vinitaly. «Per prima cosa è necessario informare correttamente i molti imprenditori che non hanno ancora chiaro il quadro normativo – c’è chi pensa che i dazi valgano per tutte le categorie, o che si applichino anche alle merci già in transito. Per questo come Ice abbiamo predisposto una Nota di primo orientamento con il link ai riferimenti normativi, già scaricabile dal sito dell’Agenzia, e stiamo lavorando per offrire alle aziende ulteriori strumenti operativi chiari», ha aggiunto Zoppas, che ha ricordato come il nostro governo stia lavorando con determinazione. «La premier Meloni ha rapporti solidi con l’amministrazione americana, il ministro Tajani ha una collaudata esperienza nelle dinamiche di negoziazione europee, il Ministro Urso sta lavorando per rafforzare la competitività delle nostre imprese, e il ministro Lollobrigida è costantemente al fianco del settore agricolo per sostenerlo concretamente», ha affermato.

«Come Ice ci stiamo muovendo sul fronte dei mercati a più alto potenziale: iniziative come Vinitaly in Cina, Brasile e Balcani, Wine to Asia, Wine Vision e I Love Italian Wines sono una opportunità per aumentare la pressione commerciale. Sono strumenti costruiti in anni di lavoro e pronti ad accelerare, proprio ora che servono più che mai per ridurre gli effetti negativi dei dazi», ha detto ancora il presidente dell’Ice. «Per esempio, con Wine Vision Open Balcans abbiamo registrato, grazie a queste attività, abbiamo registrato un +50 per cento nelle vendite del vino italiano in quei mercati in soli tre anni. Sicuramente non possiamo fare a meno del mercato americano: vale oltre 1,2 miliardi di euro e ha un’enorme influenza sugli altri mercati globali. È fondamentale esserci. Con Vinitaly Chicago abbiamo creato, in appena tre anni, la più grande fiera del vino italiano negli Stati Uniti, con 600 aziende e 1.800 etichette. Se alcuni buyer non vengono da noi, allora andiamo noi da loro, portando l’eccellenza italiana nel cuore del loro mercato», ha concluso

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