Zelensky a Washington venerdì per firmare l’accordo con Trump

di Redazione Eti/Tom Ozimek
26 Febbraio 2025 9:57 Aggiornato: 26 Febbraio 2025 9:58

Donald Trump ha dichiarato martedì che Volodymyr Zelensky è atteso a Washington venerdì per firmare un importante accordo economico tra Stati Uniti e Ucraina incentrato sulle terre rare e altri minerali di importanza strategica.

«Ho sentito che arriverà venerdì», ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale il 25 febbraio, quando gli è stato chiesto se tutte le questioni in sospeso nell’accordo fossero state risolte e se Zelensky si sarebbe recato a Washington per finalizzare l’intesa «I contribuenti americani ora riavranno indietro i loro soldi—e anche di più» ha poi aggiunto Trump.

The Epoch Times non ha potuto confermare immediatamente se i due leader avessero in programma un incontro per la firma dell’accordo: la Casa Bianca ha solo fatto riferimento alle precedenti dichiarazioni del presidente nello Studio Ovale. Ma diversi giornali hanno riferito martedì che Kiev avrebbe accettato l’accordo, citando alti funzionari ucraini che hanno parlato in forma anonima.

A dispetto delle polemiche dei giorni scorsi, Zelensky per primo aveva proposto una partnership economica con gli alleati strategici nell’ottobre scorso, nell’ambito del suo «piano per la vittoria», con l’obiettivo di sviluppare congiuntamente le vaste risorse minerarie dell’Ucraina. In seguito aveva confermato di voler formalizzare un simile accordo con gli Stati Uniti, ma pretendendo delle non meglio precisate «garanzie di sicurezza».

Lunedì, in un discorso a Kiev, Zelensky ha espresso la speranza che l’accordo venga firmato, sottolineando che il continuo sostegno degli Stati Uniti è fondamentale per scoraggiare l’aggressione russa.

Sebbene non sia chiaro cosa abbia portato Zelensky ad accettare l’accordo ora, diversi alleati europei di Kiev—in particolare la Polonia e il Regno Unito—lo hanno pubblicamente esortato a farlo, dicendo che garantire l’impegno economico americano rafforzerà la determinazione di Washington nel sostenere la sovranità dell’Ucraina.

Un altro fattore decisivo potrebbe essere stata la proposta di Vladimir Putin, che a sua volta ha offerto agli Stati Uniti un accordo per minerali e terre rare.

Olha Stefanishyna, vice primo ministro ucraino e principale negoziatrice dell’accordo, ha dichiarato al Financial Times martedì che l’intesa va oltre i minerali e fa parte di un «quadro più ampio» che approfondirà i legami tra Ucraina e Stati Uniti.

Secondo una bozza dell’accordo del 24 febbraio visionata dal Financial Times, l’intesa prevederebbe la creazione di un fondo a partecipazione congiunta, in cui l’Ucraina contribuirà con il 50% dei proventi futuri delle risorse minerarie di proprietà pubblica, tra cui petrolio e gas, da reinvestire in progetti nazionali. Fondamentale è il fatto che la versione finale dell’accordo non contenga le garanzie di sicurezza richieste inizialmente da Kiev, lasciando dettagli cruciali come la quota statunitense nel fondo e i termini della proprietà congiunta, da definire in successivi accordi integrativi.

In un recente editoriale, pubblicato sempre sul Financial Times, il ministro del Tesoro Usa Scott Bessent ha presentato l’accordo come un mezzo per attrarre investimenti privati e allineare gli interessi di lungo periodo di entrambe le nazioni, promuovendo la crescita economica e la stabilità in Ucraina. Bessent ha inoltre sottolineato che gli Stati Uniti non prenderanno possesso di alcun bene fisico, ma che entrambe le parti trarranno beneficio dalla cooperazione: «La partnership proposta dal presidente Trump allinea gli interessi del popolo americano con quelli del popolo ucraino» ha scritto Bessent «il presidente riconosce che la sicurezza nazionale si costruisce insieme alla sicurezza economica e che più l’Ucraina postbellica sarà prospera e sicura, più ne beneficeranno sia il popolo ucraino che quello statunitense».

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