Valutazioni di performance, più merito, funzionari assunti dagli istituti tecnici e circa metà degli avanzamenti di carriera in forma diretta. «Il settore pubblico italiano è pronto per essere più attrattivo da domani». Lo ha detto, in una intervista a La Stampa Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, che vuole fornire un’attitudine manageriale alla gestione del personale statale.
I rinnovi dei contratti? «Con 20 miliardi di euro messi a disposizione e una congiuntura difficile, non comprendo le chiusure della Cgil», ha precisato. «È una questione cruciale per garantire più risultati, più efficienza ma anche più appeal da parte delle nuove generazioni». «Noi perseguiamo una politica fiscale prudente e cautelativa – ha sottolineato Zangrillo – volta a sostenere le fasce più deboli della popolazione. La situazione economica è complicata in tutta Europa, con grandi difficoltà condivise».
«Abbiamo un tema di debito pubblico che riduce in modo significativo gli spazi di manovra. È evidente. Ma abbiamo anche un tema di produttività, per riguadagnare competitività a livello globale. Sono questioni da affrontare ora, come stiamo facendo». «Vogliamo aumentare l’attrattività verso le nuove generazioni – ha spiegato il ministro – attraverso il digitale, per esempio. E dobbiamo farlo, perché da qui al 2032 perderemo un milione di persone che maturano i requisiti per la pensione». Un turnover enorme da attuare «con un ripensamento dei processi concorsuali. Nel 2020 il tempo medio di durata dei concorsi pubblici era di 780 giorni. Impossibile per un giovane che entra sul mercato del lavoro aspettare così tanto».
«Il portale ‘inPA’ – ha evidenziato – totalmente digitale e accessibile da app su smartphone, è la porta di accesso alla pubblica amministrazione. Oggi sono registrate oltre 2 milioni di persone, di queste quasi il 50 per cento è under 40. Anche grazie a questo strumento nell’ultimo biennio abbiamo inserito oltre 350 mila persone. Nel 2024 abbiamo pubblicato oltre 22 mila bandi per più di 340 mila posizioni».
Il ministro ha raccontato che «la scorsa settimana è stato approvato in Consiglio dei ministri un decreto-legge per il rafforzamento delle amministrazioni. Tra le varie novità prevediamo la possibilità per i giovani che escono dagli Its Academy di entrare nella pubblica amministrazione come funzionari per poi poter acquisire la laurea grazie al programma ‘PA 110 e lode’ del Dipartimento della funzione pubblica. Vogliamo gestire il personale in modo differente». Prima di tutto «con le valutazioni. Secondo, con una maggiore responsabilizzazione dei dirigenti».
Cambierà la progressione interna, che sarà basata sul merito e non solo sull’anzianità: «Secondo la Corte dei Conti – ha osservato Zangrillo – il 98 per cento dei dipendenti pubblici sono autovalutati come ‘eccellenti’. Una narrativa che purtroppo non è così condivisa con la cittadinanza. Nel prossimo futuro non sarà più così. Introdurremo una valutazione per obiettivi, che terrà conto non solo della performance ma anche dei comportamenti organizzativi, ovvero le soft skills. Ma poi ci sarà un affiancamento fra concorsi e progressione».
Circa metà degli avanzamenti sarà «sempre con concorsi ma ci sarà un affiancamento con il singolo dirigente che potrà proporre un suo collaboratore per uno scatto di carriera. Il tutto, in questo caso, sarà sottoposto a una commissione interna, con una verifica esterna, che però sarà sottoposta a sorteggio. Un modello che può essere virtuoso» ha concluso.