Guardare al futuro e puntare sulla formazione del capitale umano significa creare un’amministrazione pubblica capace di dialogare meglio con le imprese, supportare l’internazionalizzazione dei prodotti made in Italy e favorire gli investimenti. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo al convegno Made in Italy day. Tradizione e innovazione.
L’evento si è svolto questa mattina, venerdì 11 aprile, all’auditorium della Tecnica, a Roma. «Quando parliamo di made in Italy – ha aggiunto – parliamo di una comunità che si stringe intorno a un sapere condiviso. Lo stesso vale per la Pubblica amministrazione nella quale non ci sono numeri, ma persone. Il tema della semplificazione delle procedure amministrative ha un ruolo fondamentale per una burocrazia che sia davvero alleata delle imprese, con processi chiari, rapidi e accessibili. Questo per la pubblica amministrazione è uno degli obiettivi principali».
Leadership, competenze e visione: sono elementi chiave per il successo all’estero del prodotto italiano, ma anche risorse fondamentali per affrontare questa fase storica contraddistinta dall’arrivo dei nuovi dazi statunitensi. Zangrillo ha rassicurato: «Siamo al lavoro per mettere in campo tutti gli strumenti necessari per sostenere le imprese e i settori più esposti, quelli che potrebbero risultare penalizzati. Perché la difesa delle nostre eccellenze e del sistema produttivo è sempre stata e sarà la priorità di questo governo. Nessun imprenditore italiano verrà lasciato solo. E siamo certi, come ha già spiegato il vicepremier Antonio Tajani, che la sospensione dei dazi per i prossimi 90 giorni favorirà il negoziato». Leadership, competenze e visione sono anche chiavi d’accesso per aprire al futuro di una Pubblica amministrazione sempre più efficiente e al passo con le veloci trasformazioni in atto. «Sostenere il made in Italy significa anche e soprattutto premiare il merito. Significa creare un sistema che valorizzi chi si impegna, chi studia, chi si forma, chi osa. Lo stesso vale per la Pubblica amministrazione. Questo perché il “sapere” oggi non è più sufficiente, bisogna “saper fare”», ha concluso Zangrillo.