Zaia: non possiamo permetterci dazi e barriere

di Agenzia Nova
21 Marzo 2025 10:28 Aggiornato: 21 Marzo 2025 18:11

«I dazi non ce li possiamo permettere». Dal Veneto, il governatore Luca Zaia lo dice in poche parole in una intervista al Corriere della Sera. La vicina tassazione dei prodotti italiani sul mercato statunitense non sarà uno scherzo. E va scongiurata: «L’Italia ha quasi 70 miliardi di export verso gli Usa, di cui 8 miliardi solo dal Veneto. Con Trump, siamo davanti a un presidente che già nel 2018 aveva messo in atto una protezione del mercato Usa. Del resto, Biden aveva messo i suoi dazi e Bush pure, anche se dovette ritirarli dopo 18 mesi a causa del boicottaggio». E oggi si deve «prendere atto che il mondo è in osmosi, non esistono i mercati ma esiste il mercato. È normale che i Paesi si attrezzino per evitare squilibri causati dalla concorrenza sleale nella bilancia commerciale. Guardate i cinesi, fanno vero e proprio dumping. Ciò premesso, non è che dobbiamo piegarci ai dazi. Trump a Zelensky ha detto: «Ho fatto affari per tutta la vita, e per ogni affare c’è un compromesso». Si possono evitare «con il nostro atteggiamento. Gli europei sono 450 milioni di abitanti che spendono. L’Europa deve avere coscienza che è il più grande mercato del mondo, nessuno può ignorarlo» e «il rapporto con gli Usa è sempre stato solido, non dobbiamo avere complessi di inferiorità né andare in ordine sparso come europei. Ricordando che gli Usa non sono nemici ma amici, e se qui c’è la democrazia lo dobbiamo anche a loro».

Resta il fatto che trattare con Trump non pare facile: «Credo che la premier, che ha gestito bene le relazioni internazionali, possa fare da ponte tra Usa e Ue. Dobbiamo diventare coloro che costruiscono il vero asse. Vedere Macron che va a parlare con la Gran Bretagna per un asse extra europeo, non è un buon indicatore per l’Europa. Credo sia indispensabile che l’Italia ricopra questo ruolo. La Gran Bretagna, che ha puntato sulla sbagliatissima Brexit, in un contesto diverso avrebbe un altro ruolo. Chissà che questo possa far ripensare a un’Ue con il Regno Unito, anche se oggi pare utopistico».

Trump però sembra dire che l’unico modo di arrivare a un accordo è fare come dice lui. «Noi non possiamo assolutamente politicizzare il nostro rapporto sulla base del presidente di turno in carica. Io sento un atteggiamento anti Usa e anti Nato che non porta nulla di bene. Noi non possiamo rinunciare al rapporto con gli Stati Uniti. E poi, con la Cina ci sono problemi, con la Russia le sanzioni, se ci tagliamo fuori anche dagli Usa…». Ma la guerra continua: «Il vero motto dovrebbe essere ‘ReArm Minds, Disarm Conflict’, il vero potere è nella diplomazia, non nelle armi. Dobbiamo lavorare contro ogni escalation militare, per i nostri giovani. Hemingway diceva che la guerra «è il luogo nel quale gli uomini peggiori mandano a morire i migliori». Ogni guerra finisce: la durata è in funzione dell’azione diplomatica. Che gli Usa scendano in campo – osserva infine Zaia – non mi pare deplorevole. L’incontro con Zelensky non è stata un’imboscata. Trump ha detto firmiamo un armistizio, poi arriviamo alla pace. C’è un’alternativa?».

Consigliati