Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato in una intervista ad Avvenire l’ultima mossa di Trump: «Comincia a pensare che non bisogna reagire di pancia, ma di testa. E la pausa di 90 giorni dei dazi reciproci annunciata apre ora maggiori spazi di negoziazione, proprio quel che noi ci auguravamo».
Secondo il ministro «Trump intende realizzare il programma su cui ha ottenuto un largo consenso: far tornare grande l’America per arginare la Cina che aspira a diventare una superpotenza globale. Per questo la contesa si sposta sul Pacifico, l’Atlantico rischia di diventare residuale e così la stessa Europa, che deve far da sé anche per quanto riguarda la propria difesa e la propria sicurezza. Per questo tutti i Paesi della nostra frontiera orientale sono molto preoccupati e hanno programmi significativi di investimenti sulla Difesa, in alcuni casi anche oltre il due per cento, in altri casi già del cinque per cento del proprio Pil. In questo contesto», ha aggiunto, «le misure daziarie rappresentano solo un elemento di una politica statuale più ampia e articolata».
L’Italia si sta spendendo per una linea negoziale e il 17 aprile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni volerà a Washington per vedere Trump. Lo farà in uno spirito europeo unitario: «L’Italia agisce sempre nello spirito europeo, come dimostrano tutti gli atti del governo Meloni, che per primo aveva chiesto all’Europa una vera politica industriale ed energetica comune. In questo caso, la premier agirà, come in molti le hanno chiesto, per facilitare il confronto tra la Commissione europea e l’amministrazione americana, con la convinzione che occorra assolutamente evitare la guerra commerciale, come hanno richiesto in modo unanime le nostre imprese nell’incontro di palazzo Chigi».