L’Italia sta preparando un piano industriale per favorire sinergie tra i settori automobilistico, della difesa e aerospaziale. Il piano sarà pubblicato a giugno, ha annunciato domenica il ministro dell’Industria Adolfo Urso. Il nuovo piano industriale italiano arriva mentre in Europa si discute di aumentare la spesa per la difesa finanziandola con la creazione di nuovo debito pubblico.
«A giugno, quando il percorso di riforme definito in Europa sarà chiaro, presenteremo il primo documento di strategia industriale in 30 anni per guidare il Paese verso nuove opportunità di sviluppo» ha dichiarato Urso al Messaggero. La collaborazione tra i settori offre prospettive di crescita per componenti e lavorazioni meccaniche mentre la produzione automobilistica in Italia è destinata a calare.
Le aziende della difesa della regione si dicono fiduciose di poter incrementare la produzione, ma avvertono che i tempi di consegna potrebbero allungarsi di anni e dipenderanno dal sostegno del governo mediante spesa e nuovi contratti.
Rheinmetall, principale produttore europeo di munizioni, secondo Reuters ha dichiarato il mese scorso di voler riconvertire due stabilimenti automobilistici in Germania per realizzare soprattutto equipaggiamenti difensivi.
Rheinmetall ha di recente avviato una joint venture con Leonardo per costruire mezzi da combattimento per le forze armate, un progetto che Urso ha definito in linea con la politica italiana di «creare campioni europei con base produttiva in Italia».
Il governo Meloni attualmente è impegnato nella creazione di un sistema solido di comunicazioni criptate tra governo, diplomatici e funzionari della difesa in aree a rischio. La scelta del partner tecnologico è tra Starlink di Elon Musk e il gruppo franco-britannico OneWeb di Eutelsat. In ogni caso, Urso ha dichiarato che il governo sta sviluppando un sistema satellitare nazionale.
Nelle ultime settimane, il ministro Urso ha ripetutamente sottolineato, in diverse occasioni ufficiali, l’importanza sia economica che strategica dello spazio per l’Italia. L’Agenzia spaziale italiana è vicina a concludere lo studio di fattibilità mirato a costruire «satelliti a bassa orbita che garantiscano anche la sicurezza nazionale».