Turchia, Erdogan accusato di colpire l’opposizione nella guerra al Pkk

di Redazione ETI/Adam Morrow
24 Febbraio 2025 15:11 Aggiornato: 24 Febbraio 2025 15:11

La scorsa settimana le autorità turche hanno arrestato decine di persone sospettate di aver legami con il partito dei lavoratori del Kurdistan, il Pkk, considerato un’organizzazione terroristica da Ankara, Bruxelles e Washington. Il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha dichiarato che quasi 300 sospetti sono stati arrestati in diverse province, tra cui Istanbul e la capitale Ankara.

Dalla metà degli anni ’80, il Pkk porta avanti un’insurrezione violenta contro lo Stato turco, compiendo numerosi attacchi sia contro obiettivi militari che civili, causando migliaia di morti. In ottobre, un commando di kamikaze del Pkk ha attaccato la sede di un’azienda della difesa turca ad Ankara, uccidendo cinque persone. In risposta, l’aeronautica turca ha colpito le postazioni del Pkk nel nord dell’Iraq, dove ha base l’organizzazione, e in Siria, dove un’organizzazione affiliata, le Ypg, mantiene una presenza significativa.

Ma il governo turco è accusato di usare le misure antiterrorismo come pretesto per perseguitare e isolare gli oppositori politici: «Il governo segue da tempo una deriva autoritaria» dice Ilhan Uzgel, vicepresidente responsabile degli esteri del Partito Popolare Repubblicano (Chp), il principale partito di opposizione in Turchia «ma recentemente sembra essere fuori controllo» perché non colpisce più solo il Pkk.

Secondo il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp) del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, le operazioni contro i sospetti simpatizzanti del Pkk sono essenziali per mantenere la sicurezza nazionale. Dopo l’ondata di arresti più recente, il ministro dell’Interno Yerlikaya ha dichiarato che la campagna mira a garantire «la pace, l’unità e la sicurezza della nazione». Secondo alcuni giornali turchi, tra gli arrestati nell’ultima operazione ci sarebbero anche alcuni membri di partiti di opposizione e dei giornalisti.

L’agenzia di stampa indipendente Bianet, vicina all’opposizione, ha riferito che tra gli arrestati vi sono diversi esponenti del Partito Democratico della Sinistra (Dem), filo-curdo, e di altri piccoli partiti di sinistra. Negli ultimi mesi, diversi parlamentari sono stati rimossi dopo essere stati accusati—e, in alcuni casi, condannati—di collusione con il Pkk.

L’11 febbraio, un procuratore di Istanbul ha ordinato l’arresto di nove membri del consiglio locale affiliati al Partito Popolare Repubblicano per legami con l’organizzazione terroristica. Il partito ha respinto le accuse, sostenendo che si tratta di un’azione politicamente motivata: «La repressione contro gli individui affiliati al Pkk è solo una parte della storia» ha detto Uzgel «anche i critici moderati del governo vengono arrestati».

Dalle elezioni locali dello scorso anno, otto sindaci del Partito Democratico della Sinistra nelle regioni orientali della Turchia a maggioranza curda sono stati rimossi in seguito a condanne per terrorismo. Nello stesso periodo, anche due sindaci affiliati al Partito Popolare Repubblicano sono stati destituiti in circostanze simili: «Uno è stato condannato per legami con un’organizzazione terroristica e l’altro è stato accusato di corruzione. Ma le accuse sono fabbricate ad arte» sostiene Uzgel.

Il Parlamento europeo ha condannato la «rimozione arbitraria e l’incarcerazione di sindaci democraticamente eletti» in Turchia. Il governo turco, da parte sua, respinge le accuse di persecuzione politica, insistendo sul fatto che la magistratura opera indipendentemente dal partito di governo.

LE TRATTATIVE CON OCALAN

L’ultima ondata di repressione arriva mentre sono in corso colloqui tra il governo e il leader del Pkk detenuto, Abdullah Ocalan, con il Partito Democratico della Sinistra che svolge un ruolo di intermediario. In ottobre, Devlet Bahceli, leader del Partito del Movimento Nazionalista (Mhp), ha chiesto a Ocalan di ordinare ai membri del Pkk, sia in Turchia che in Iraq, di deporre le armi. In cambio, Bahceli ha affermato che le autorità avrebbero potuto considerare il rilascio di Ocalan dopo 25 anni di reclusione. Il giorno successivo, il Pkk ha compiuto l’attacco mortale alla sede dell’azienda della difesa ad Ankara.

Ocalan ha fondato il Pkk nel 1978 basandolo su un’ideologia di stampo marxista, con l’obiettivo di creare uno Stato curdo indipendente. Da allora, il Pkk ha moderato le proprie posizioni, chiedendo solo l’autonomia curda nel sud-est della Turchia. Ocalan è stato catturato nel 1999 in Kenya dalle forze di sicurezza turche e da allora è detenuto in un carcere sull’isola di Imrali, nel Mar di Marmara.

Alla fine di dicembre, Ocalan aveva espresso sostegno alla proposta di pace del governo. Ma evidentemente la pace è ancora lontana.

Consigliati