Trump: Zelensky è un dittatore che ha suonato come un violino Biden

di Redazione ETI/Ryan Morgan
20 Febbraio 2025 12:07 Aggiornato: 20 Febbraio 2025 17:15

Scambio di “cortesie” tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. In un post sui social, Trump ha affermato che Zelensky «ha convinto gli Stati Uniti d’America a spendere 350 miliardi di dollari per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non doveva mai iniziare» e che Zelensky «non sarà mai in grado di concludere» la guerra senza gli Stati Uniti.

Trump ha rilasciato queste dichiarazioni un giorno dopo che una delegazione statunitense ha incontrato funzionari russi in Arabia Saudita per discutere un accordo di pace nel conflitto ucraino e il miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia in generale. I rappresentanti ucraini non erano presenti, con comprensibile disappunto di Zelensky.

TRUMP: Zelensky È UN DITTATORE

Nel post del 19 febbraio, Trump ha affermato che Zelensky sta perdendo consenso nei sondaggi d’opinione in Ucraina e lo ha definito un «dittatore», mentre Kiev continua a posticipare le elezioni regolari del Paese.

In circostanze normali, Zelensky avrebbe dovuto affrontare le elezioni la scorsa primavera, ma la legge ucraina non consente elezioni durante lo stato di legge marziale. Il governo ha esteso tale stato ininterrottamente da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022.

«[Zelensky] si rifiuta di tenere elezioni, è molto in basso nei sondaggi ucraini, e l’unica cosa in cui è stato bravo è stato suonare [Joe Biden, ndr] “come un violino”», ha scritto Trump. «Zelensky farebbe meglio a muoversi in fretta o non gli resterà più un Paese».

Trump, parlando il giorno precedente nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, ha dichiarato che alcuni sondaggi mostrano Zelensky con un indice di gradimento al 4%. «Io amo l’Ucraina, ma Zelensky ha fatto un pessimo lavoro, il suo Paese è distrutto e milioni di persone sono morte inutilmente» ha poi scritto Trump.

Zelensky RISPONDE: TRUMP DISINFORMATO

Il 19 febbraio, Zelensky ha dichiarato che Trump è influenzato dalla disinformazione e sta minando gli sforzi per isolare diplomaticamente la Russia. «Abbiamo visto questa disinformazione», ha detto Zelensky ai giornalisti durante una conferenza stampa il 19 febbraio, «comprendiamo che proviene dalla Russia».

«Vorrei che il team di Trump avesse più informazioni veritiere, perché tutto questo certamente non giova all’Ucraina. Aiuta invece a far uscire [Putin, ndr] dall’isolamento. E penso che Putin e i russi siano molto soddisfatti del fatto che si stia parlando con loro di queste questioni», ha poi dichiarato Zelensky ai giornalisti.

Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per la Russia e l’Ucraina, ha incontrato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, il 19 febbraio.

«Andriy Yermak ha sottolineato l’importanza che Keith Kellogg abbia informazioni complete e obiettive sugli eventi al fronte e sulla capacità e volontà degli ucraini di porre fine alla guerra con una pace giusta e duratura», ha dichiarato l’ufficio del presidente ucraino in un comunicato stampa dopo l’incontro. «In particolare, verranno organizzati briefing per la parte americana direttamente dal comando militare e dai comandanti sul campo, il che consentirà loro di valutare la situazione reale sul campo di battaglia».

L’ufficio del presidente ucraino ha aggiunto che Yermak ha anche affermato che la Russia sta manipolando la rete di sostegno internazionale dell’Ucraina con informazioni ingannevoli, e che questo rafforza la necessità di un coinvolgimento ucraino nei negoziati.

LE ELEZIONI IN TEMPO DI GUERRA

James Robbins, preside degli studi accademici presso l’Institute of World Politics di Washington, ha riconosciuto che per l’Ucraina sarebbe una sfida organizzare elezioni in tempo di guerra, ma ha affermato che un simile sforzo confermerebbe la legittimità di Zelensky. Lincoln non cancellò le elezioni del 1864, permettendo che il voto servisse da referendum sulla sua gestione della guerra civile americana;  Zelensky «dimostrerebbe il suo impegno per la democrazia facendo lo stesso».

In un’intervista a The Daily Mail il 19 febbraio, il vicepresidente JD Vance ha dichiarato che Trump non è manipolato dalla Russia, ma sta portando avanti il suo obiettivo dichiarato di negoziare rapidamente la fine del conflitto. Vance ha inoltre fatto notare che l’attuale approccio del leader ucraino non lo aiuterà affatto nei rapporti con Trump: «L’idea che Zelensky possa far cambiare idea al presidente parlando male di lui alla stampa […] chiunque conosca il presidente sa che questo è un pessimo modo per trattare con questa amministrazione» ha detto Vance.

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