Trump: Usa, Russia e Cina devono andare verso il disarmo nucleare

15 Febbraio 2025 11:06 Aggiornato: 15 Febbraio 2025 11:06

Donald Trump ha espresso il 13 febbraio la speranza di riuscire a portare Cina e Russia al tavolo dei negoziati per concordare una riduzione delle loro spese militari e dei rispettivi arsenali nucleari. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca giovedì, Trump ha affermato che gli Stati Uniti continuano a mantenere «le migliori attrezzature militari al mondo», ma ha espresso preoccupazione per i finanziamenti che Stati Uniti, Cina e Russia stanno destinando alle loro forze armate: «A un certo punto, quando le cose si saranno calmate, incontrerò la Cina e incontrerò la Russia, in particolare quei due Paesi, e dirò: “Non c’è motivo per cui dobbiamo spendere quasi mille miliardi di dollari per l’esercito”», ha dichiarato Trump.

IL TENTATIVO DI NEGOZIARE SULLA GUERRA IN UCRAINA

Queste dichiarazioni arrivano mentre la sua amministrazione segnala nuovi sforzi per negoziare la fine della guerra tra Russia e Ucraina e per spostare parte della sua attenzione dall’Europa alla crescente competizione strategica con la Cina.

Il presidente ha affermato che uno dei suoi primi obiettivi sarebbe organizzare un incontro con il leader cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin, proponendo loro di dimezzare i rispettivi bilanci militari. Un altro punto centrale del suo piano sarebbe la riduzione delle armi nucleari: «non c’è motivo per cui dobbiamo costruire nuove armi nucleari. Ne abbiamo già tantissime. Potremmo distruggere il mondo 50 volte. 100 volte. Eppure continuiamo a costruire nuove armi nucleari, e anche loro le stanno costruendo» ha dichiarato Trump.

Sebbene Russia e Stati Uniti detengano il maggior numero di testate nucleari, la Cina sta espandendo rapidamente il proprio arsenale, e Trump ha previsto che il regime cinese potrebbe raggiungere una parità relativa con Russia e Stati Uniti nei prossimi cinque o sei anni.

L’OBIETTIVO DI UNA RIDUZIONE GLOBALE DELLE ARMI

Trump ha affermato che, invece di continuare ad accumulare armi, spera che i tre Paesi possano invertire la tendenza e destinare quei fondi «ad altre cose che siano, si spera, molto più produttive». Se mai dovesse arrivare il giorno in cui le armi nucleari verranno usate, ha avvertito Trump, «probabilmente sarà la fine».

Il presidente ha già manifestato il suo interesse per un maggiore controllo sugli armamenti nucleari tra Stati Uniti, Russia e Cina. In un intervento virtuale al World Economic Forum del 23 gennaio, ha parlato delle conversazioni avute in passato con Putin sulla denuclearizzazione, affermando che anche Xi aveva mostrato interesse per il tema.

IL PIANO PER UNA DIFESA MISSILISTICA

Anche senza un accordo con Russia e Cina, Trump ha adottato misure per rafforzare la difesa degli Stati Uniti e dei loro alleati contro una possibile guerra nucleare. Con un ordine esecutivo del 27 gennaio, il presidente ha ordinato la creazione di una sorta di un sistema di difesa costituito da livelli avanzati di intercettori balistici e sensori spaziali in grado di rilevare armi avanzate che viaggiano a velocità ipersoniche.

Molti degli elementi tecnologici previsti dall’ordine esecutivo di Trump del 27 gennaio ricordano le ricerche sviluppate dagli Stati Uniti nell’ambito dell’Iniziativa di Difesa Strategica ordinata dal presidente Ronald Reagan nel 1983. La Difesa Strategica divenne un punto di attrito tra Reagan e l’allora segretario generale del Partito Comunista Sovietico Michail Gorbaciov, durante i colloqui tenuti in Islanda nel 1986 per discutere una riduzione reciproca degli arsenali nucleari. Sebbene un disarmo totale non sia mai stato raggiunto, Reagan e Gorbaciov si accordarono per ridurre i loro missili balistici nell’ambito del Trattato sulle Forze Nucleari a Raggio Intermedio. Gli Stati Uniti si sono ritirati da questo trattato nel 2019, durante il primo mandato di Trump, che aveva proposto un nuovo accordo trilaterale sul controllo degli armamenti che coinvolgesse anche la Cina, ma senza successo.

Redazione Eti/Ryan Morgan

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