Trump “rimette a posto” Musk

di Redazione Eti/Zachary Stieber
19 Febbraio 2025 10:19 Aggiornato: 19 Febbraio 2025 12:23

Elon Musk non è un dipendente del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge) e non ha autorità decisionale, ha dichiarato la Casa Bianca in nuovi documenti depositati in tribunale il 17 febbraio. Sia il Doge che una sua sotto-unità sono separati dall’ufficio della Casa Bianca, che invece impiega Musk come dipendente governativo speciale con il ruolo di consigliere del presidente.

«Il signor Musk è un dipendente dell’Ufficio della Casa Bianca. Non è un dipendente del Servizio Doge degli Stati Uniti né dell’Organizzazione Temporanea del Servizio Doge degli Stati Uniti» scrive la Casa Bianca, sottolinea inoltre  che Musk non ha più autorità degli altri consiglieri della Casa Bianca e, come loro, «non ha alcuna autorità reale o formale per prendere decisioni governative in modo autonomo»; in sintesi «il signor Musk può solo consigliare il presidente e comunicare le direttive del presidente».

Il ministero della Giustizia ha confermato in un altro documento che Musk è impiegato dalla Casa Bianca, non dal Doge, e che la sua unica funzione è consigliare il presidente e trasmettere le sue direttive, come fanno gli altri alti funzionari della Casa Bianca.

LE ACCUSE SUL RUOLO DI MUSK

La Casa Bianca aveva già affermato in precedenza che Musk è un dipendente governativo speciale e che ha sempre rispettato «tutte le leggi federali». Il presidente Trump ha dichiarato: Musk «non può e non farà nulla senza la nostra approvazione, e gli daremo l’approvazione solo quando sarà opportuno; quando non sarà opportuno, non lo faremo».

Questa precisazione della Casa Bianca arriva nel contesto di un ricorso presentato dai procuratori generali di Arizona, Nuovo Messico e altri Stati, secondo cui  l’autorità concessa da Trump a Musk sarebbe incostituzionale, poiché Musk non è stato confermato dal Senato, come di norma avviene per i più alti funzionari del ramo esecutivo: «Il signor Musk si è inserito ai livelli più alti di oltre una dozzina di agenzie federali e ha iniziato a dirigere le loro attività in modi che superano persino l’autorità dei leader confermati dal Senato». Musk è di fatto accusato di essere una sorta di plenipotenziario, «un individuo responsabile solo di fronte al presidente—ammesso che risponda a qualcuno—sta esercitando un potere apparentemente illimitato all’interno del ramo esecutivo».

LE CRITICHE AL DOGE

Alcuni parlamentari hanno attaccato ferocemente sia Elon Musk che il Doge, che nelle ultime settimane sta esaminando i dati di varie agenzie federali, creando non poco scontento.

«Nessuno ha eletto Elon Musk, eppure Musk e i suoi complici del Doge continuano a sfuggire alla responsabilità mentre giocano con i sudati benefici degli americani» ha dichiarato il deputato democratico John Larson, che ha anche presentato un disegno di legge volto a “regolamentare” l’attività del dipartimento.

La senatrice democratica Elizabeth Warren e altri esponenti del partito hanno successivamente inviato una lettera a Musk, sollecitandolo a rendere pubblico il suo modulo di dichiarazione finanziaria, che non è stato ancora divulgato.

Musk, durante il suo incontro con Trump, ha risposto agli attacchi dicendo: «Potete vedere tutto quello che sta accadendo e verificare se sto facendo qualcosa che avvantaggia una delle mie aziende oppure no. È totalmente evidente». Musk ha anche ribadito di non agire senza l’approvazione del presidente: «io mi consulto con il presidente per assicurarmi di fare quello che vuole. Parliamo quasi ogni giorno e ricontrollo ogni cosa per essere sicuro». Insomma, Elon Musk dice di essere un consulente al servizio del presidente, non una scheggia impazzita.

 

 

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