Trump ha espresso ottimismo sull’acquisizione della Groenlandia da parte degli Stati Uniti, suggerendo che questo territorio autonomo potrebbe presto passare sotto il controllo statunitense. Le dichiarazioni sono arrivate da un incontro alla Casa Bianca alla presenza del segretario generale della Nato Mark Rutte. «Quest’uomo potrebbe giocare un ruolo cruciale» ha detto Trump, indicando Rutte e specificando poi: «questa è una questione di sicurezza internazionale».
Rutte ha riconosciuto la necessità di garantire la sicurezza nella regione, citando la presenza di navi cinesi nell’area, e ha espresso approvazione per l’attuale amministrazione americana, ma ha preso le distanze da negoziati sulla Groenlandia nell’ambito Nato: «Non voglio coinvolgere la Nato in questa faccenda, ma è fondamentale garantire la sicurezza della regione».
Le elezioni generali dell’11 marzo in Groenlandia hanno visto il successo del Partito Democratico di centro-destra di Jens Frederik Nielsen, conquistando una leggera maggioranza parlamentare. «Per quanto mi riguarda, chi ha vinto è un ottimo elemento. É una questione importante di cui parleremo presto» ha commentato il Presidente.
Trump e Rutte hanno discusso anche della guerra in Ucraina e di altre questioni di sicurezza globale. «Abbiamo dei rappresentati in Russia, e per il momento ci sono arrivati segnali positivi, ma non significa nulla finché non conosciamo l’esito finale. Stiamo discutendo con Putin, con la speranza di porre fine a questo incubo» ha commentato Trump.
Trump ha spesso criticato gli alleati Nato per i loro contributi insufficienti. Nel suo primo mandato infatti, aveva minacciato di ritirare il sostegno se gli altri membri non avessero rispettato gli impegni finanziari. «Se non pagate, non vi difendiamo. É una cosa che ho detto sette anni fa, e grazie a ciò, sono stati versati centinaia di miliardi di dollari».
Trump ha inoltre messo in dubbio la volontà della Nato di difendere gli Usa in caso di crisi: «Gli Stati Uniti sono alleati della Nato, ma se l’America fosse in difficoltà pensate che loro verrebbero a difenderci? Non ne sono tanto sicuro».
«Noi siamo alleati leali e fedeli», ha dichiarato Macron in risposta alle parole di Trump, mostrando «rispetto e amicizia» verso gli Stati Uniti.
Nel 2014, la Nato ha fissato l’obiettivo di spendere almeno il 2% del Pil in difesa entro il 2024. Durante il World Economic Forum però, Trump ha esortato i Paesi membri a portare la spesa al 5% del Pil. Rutte concorda: «Se l’Ucraina perde, ristabilire la deterrenza della Nato costerà molto di più di quanto costi ora aumentare spese e produzione industriale, arrivando a spendere migliaia di miliardi».
Trump ritiene infine che gli avvertimenti del suo primo mandato, relativi al taglio degli aiuti se i membri Nato non avessero speso quanto concordato, abbiano spinto gli alleati ad aumentare la spesa per la difesa: «La Nato è diventata molto più forte grazie a me».