Il presidente Donald Trump ordina dazi del 25% sui beni provenienti da Canada e Messico e innalza del 10% i dazi sulle importazioni cinesi, «a causa della grave minaccia di immigrati clandestini e droghe mortali che uccidono i nostri cittadini, tra cui il fentanyl», spiga il presidente degli Stati Uniti, «dobbiamo proteggere gli americani ed è mio dovere come presidente garantire la sicurezza di tutti. Ho promesso in campagna elettorale di fermare l’ondata di immigrati clandestini e droghe che si riversavano attraverso i nostri confini e gli americani hanno votato in larga maggioranza a favore» scrive Trump su Truth. La Casa Bianca ha poi sottolineato in una dichiarazione separata che «il fentanyl è la principale causa di morte degli americani tra i 18 e i 45 anni».
Trump aggiunge che i dazi sono necessari anche a causa del considerevole deficit commerciale tra Stati Uniti e Canada. I dazi peseranno circa 1.600 miliardi di dollari di scambi annuali tra i paesi nordamericani, petrolio incluso. Secondo l’American Automobile Association, il 31 gennaio il prezzo medio nazionale per un gallone di benzina è di 3,11 dollari (pari a circa 81 centesimi di euro al litro).
Gli Stati Uniti importano dal Canada circa 4 milioni e mezzo di barili di petrolio al giorno; Trump ha detto ai giornalisti che «probabilmente» abbasserà i dazi sul petrolio al 10%.
L’attuale primo ministro canadese Justin Trudeau, parlando a un evento a Toronto il 31 gennaio, ha annunciato che Ottawa darà una risposta «seria energica, ragionevole e immediata” alle tariffe statunitensi» ma l’era di Trudeau in Canada ormai è al tramonto. Il primo ministro uscente ha poi riconosciuto che il Canada «potrebbe affrontare tempi difficili nei prossimi giorni e settimane».
I DAZI SULL’EUROPA
Il presidente Trump ha dichiarato ai giornalisti nello Studio Ovale il 31 gennaio che i dazi saranno «senza dubbio» imposti anche all’Unione Europea, anche se non ha fornito dettagli su tempi e percentuali; «I dazi ci renderanno molto ricchi e molto forti» dice Trump, che puntualizza: «Noi tratteremo gli altri Paesi in modo molto equo; però gli altri Paesi a noi fanno pagare dazi, mentre noi a loro non facciamo pagare dazi; ed è ora che questa cosa cambi!».
Trump definisce l’imposta sul valore aggiunto sui beni statunitensi venduti all’Ue una pratica commerciale sleale: «Hanno approfittato di noi […] e ci costa una fortuna» spiega Trump « Ci trattano malissimo: non ci comprano le auto, non ci comprano i prodotti agricoli… In pratica da non non comprano quasi niente. E noi abbiamo un deficit enorme con l’Unione Europea. Quindi prenderemo sei provvedimenti».
Da notare come Trump parli specificamente di “Ue” escludendo il Regno Unito, che non ne fa più parte, per cui i prodotti britannici saranno esclusi dai nuovi dazi.
GLI ALTRI DAZI
Trump ha preannunciato anche l’arrivo di altri dazi su chip ad alta tecnologia, petrolio e gas, alluminio, acciaio, rame e medicinali: «Sarà una grande spinta per la nostra industria siderurgica» e ancora: «Noi rivogliamo indietro i nostri prodotti farmaceutici».
Gli scettici di stampo “liberista” esprimono preoccupazioni sul potenziale inflazionistico dei dazi, che potrebbero rendere i beni più costosi sia alle aziende che ai consumatori. D’altra parte, gli analisti della Tax Foundation, in uno studio del gennaio 2025 hanno calcolato che i dazi imposti sia da Trump che da Biden abbiano generato 233 miliardi di dollari di entrate per gli Stati Uniti.