Trump: la colpa della guerra è di Putin ma Zelensky non è da meno

di Redazione ETI/Ryan Morgan
22 Febbraio 2025 8:07 Aggiornato: 22 Febbraio 2025 12:05

Si delineano meglio i contorni dello scontro Trump-Zelensky e le responsabilità della guerra in Ucraina secondo The Donald. Il presidente americano ha criticato quello ucraino per non aver fatto abbastanza per porre fine alla guerra Russia-Ucraina prima, per cui ritiene che il contributo di Zelensky ora non sia necessario in ogni fase delle trattative.

In un’intervista a Fox News Radio del 21 febbraio, Donald Trump ha risposto agli attacchi subiti nei giorni scorsi per aver escluso dai primi incontri di pace i rappresentanti ucraini. Trump ha affermato che Zelensky in passato non si è attivato come avrebbe potuto per iniziare una trattativa, e che ora sta complicando gli attuali negoziati: «non credo sia molto importante che lui partecipi agli incontri […] È lì da tre anni» “senza aver concluso niente”, sembra voler sottintendere Trump, che aggiunge come Zelensky ora renda «molto difficile la conclusione di un accordo».

Durante l’intervista al giornalista di Fox News Brian Kilmeade, Trump ha poi espresso la sua amarezza per l’entità dei danni e della distruzione subiti da entrambe le fazioni. Alla domanda se lui dia la colpa della guerra a Vladimir Putin,  che ha ordinato «un’invasione ingiustificata» per «prendersi dei territori a cui non aveva diritto», Trump ha risposto che Mosca è colpevole di aver mandato i soldati russi in Ucraina, ma che Zelensky e Biden hanno sbagliato anche loro: «Putin avrebbe potuto essere dissuaso molto facilmente. Ma loro non sapevano come parlare […] Non sto cercando di far passare Putin come più simpatico o migliore» ha chiarito Trump «sto solo dicendo che la guerra non avrebbe mai dovuto scoppiare». Il presidente americano ha poi osservato che, in ogni caso, una volta iniziata la guerra l’opera di negoziazione per fermarla sarebbe dovuta iniziare immediatamente.

Nonostante Trump e Zelensky ormai non facciano nulla per nascondere il fatto di non piacersi affatto, il leader ucraino ha espresso ottimismo a seguito di un incontro del 20 febbraio con l’inviato speciale di Trump, Keith Kellogg: «il mio incontro con il generale Kellogg ha riportato la speranza», ha dichiarato Zelensky in una nota condivisa sui social.

Il leader ucraino ha affermato di aver parlato con l’inviato di Trump della situazione al fronte e ha chiesto la liberazione dei prigionieri ucraini. Zelensky ha anche ribadito le sue richieste di garanzie di sicurezza, che dissuadano la Russia dall’attaccare di nuovo in futuro.

Inoltre, come è noto, l’amministrazione Trump è in trattative con il governo Zelensky per un accordo in base al quale gli Stati Uniti avrebbero accesso alle risorse minerarie ucraine (le terre rare) in cambio di un supporto continuo.

Parlando al Conservative Political Action Conference (Cpac) nel Maryland il 21 febbraio, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz, ha dichiarato: «Il presidente Zelensky firmerà quell’accordo, a brevissimo termine».

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