Trump e Tmsc: 100 miliardi per i chip made in Usa

di Redazione ETI/Andrew Moran & Jacob Burg
10 Marzo 2025 15:43 Aggiornato: 10 Marzo 2025 16:06

Donald Trump annuncia una partnership con un’azienda taiwanese di semiconduttori, con investimenti di miliardi di dollari in produzione di chip: «La Taiwan Semiconductor investirà 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, per costruire impianti di produzione di semiconduttori all’avanguardia».

Tsmc, uno dei maggiori produttori mondiali di chip utilizzati per l’intelligenza artificiale, elettrodomestici e smartphone, è stata al centro del dibattito sui dazi dei semiconduttori nelle ultime settimane, con un conseguente crollo delle azioni del 7% . Trump ha affermato che Tsmc costruirà fabbriche di chip in Arizona: «Parliamo di qualcosa come 25 mila posti di lavoro» ha detto il Presidente, «Dobbiamo essere in grado di costruire i chip e i semiconduttori in America, con lavoratori americani» ha aggiunto Trump, «è una questione di sicurezza economica e di sicurezza nazionale».

«Dobbiamo ringraziare la visione del Presidente Trump e il suo sostegno, che hanno permesso a Tsmc di intraprendere il percorso per stabilire la produzione di chip in Arizona. E ora, con orgoglio, posso dire che questa visione è diventata realtà a Phoenix, con oltre 3 mila dipendenti. Stiamo realizzando il chip più avanzato realizzato su suolo americano» ha dichiarato C.C. Wei, presidente e amministratore delegato di Tsmc.

Alla domanda se questo investimento potrebbe avere un impatto sulla fornitura di chip nel caso in cui li regime cinese decidesse di conquistare Taiwan, Trump ha risposto: «Non sarà così: avremo una base solida qui da noi per affrontare qualsiasi eventualità. Questo cambia le carte in gioco anche se dovesse succedere qualcosa a Taiwan».

LA STRATEGIA OLTRE I DAZI

La questione della dipendenza dai semiconduttori asiatici è stata al centro delle ultime due amministrazioni americane. Sia Trump che Biden hanno cercato di riportare questa industria strategica negli Stati Uniti, seppure con approcci diversi. A febbraio, dalla Casa Bianca, Trump aveva insistito sulla necessità di tornare a produrre chip in patria: «Tutto viene fatto a Taiwan, e noi non possiamo permettercelo».

Per raggiungere questo obiettivo, Trump ha proposto dazi del 25% sulle importazioni di semiconduttori, una misura pensata per incentivare le aziende a investire negli USA. «L’incentivo sarà evitare tasse del 25%, 50% o persino del 100%. Se invece aprono una fabbrica qui, niente dazi. È molto semplice».

Anche il ministro del Commercio Howard Lutnick, ha espresso preoccupazioni sulla eccessiva dipendenza degli Stati Uniti da Taiwan per i semiconduttori. «Per la sicurezza nazionale e per i nostri interessi economici, dobbiamo portare la produzione dei chip in America».

L’amministrazione Biden, invece, aveva puntato sul Chips and Science Act del 2022, stanziando 53 miliardi di dollari in cinque anni per rilanciare la produzione interna. Nel 2024, Tsmc ha ricevuto 6 miliardi e 600 milioni di dollari per costruire tre impianti in Arizona. Secondo uno studio del 2024 della Semiconductor Industry Association e del Boston Consulting Group, questi investimenti potrebbero trasformare la capacità produttiva americana entro i prossimi sette anni. Lutnick ha definito il Chips Act «un ottimo primo passo» per attirare aziende strategiche.

DUE MILA MILIARDI IN INVESTIMENTI PRIVATI

Trump ha già siglato accordi per oltre 2 mila miliardi di dollari di investimenti privati. Apple ha annunciato un piano pluriennale da 500 miliardi di dollari, che toccherà più di 20 Stati e creerà migliaia di posti di lavoro. «Siamo fiduciosi nel futuro dell’innovazione americana» ha dichiarato Tim Cook, amministratore delegato di Apple.

SoftBank, colosso giapponese della tecnologia, investirà 100 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale negli Usa. Hussain Sajwani, magnate immobiliare di Dubai, ha promesso 20 miliardi di investimenti in data center. L’Arabia Saudita prevede di destinare 600 miliardi di dollari all’economia americana nei prossimi quattro anni. Inoltre, OpenAI, Oracle e SoftBank hanno lanciato Stargate, un progetto da 500 miliardi di dollari per rivoluzionare l’infrastruttura dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti.

Oltre ai dazi, la Casa Bianca ha proposto un iter accelerato per autorizzare investimenti di almeno 1 miliardo di dollari nell’economia americana, un ulteriore segnale della volontà di attrarre capitali e innovazione.

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