Mercoledì il presidente Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo volto a colmare una lacuna normativa che finora aveva consentito l’esenzione dai dazi per le importazioni a basso costo provenienti dalla Cina.
Lo scorso 5 febbraio, Trump aveva temporaneamente sospeso l’applicazione dei dazi su pacchi di valore contenuto, o de minimis, spediti dalla Cina e da Hong Kong, in attesa che il ministero del Commercio predisponesse misure e procedure idonei a garantire un controllo efficace e una corretta riscossione dei dazi.
Il decreto di mercoledì introduce quindi questi dazi a partire dal 2 maggio soprattutto a causa del coinvolgimento della Cina nel facilitare il traffico di oppiacei sintetici verso gli Stati Uniti. «Il presidente Trump intende colpire le pratiche di spedizione fraudolente adottate da operatori cinesi che spesso nascondono sostanze illecite, come gli oppiacei sintetici, all’interno di pacchi di scarso valore per sfruttare l’esenzione de minimis», si legge in una nota ufficiale della Casa Bianca.
Fino a oggi, le merci importate con un valore pari o inferiore a 800 dollari e trasportate al di fuori del circuito postale internazionale godevano di un’esenzione daziaria. Con le nuove regole, tali beni saranno soggetti a un’imposta pari al 30% del loro valore o a 25 dollari per unità, importo che salirà a 50 dollari dopo il primo giugno.
Le aziende che trasportano queste merci dovranno trasmettere alla dogana tutti i dettagli sulle spedizioni e fornire una garanzia finanziaria internazionale a copertura del pagamento dei dazi doganali. Inoltre, saranno tenute a versare periodicamente gli importi dovuti secondo un calendario prestabilito.
Il decreto del 2 aprile incarica il ministro del Commercio di redigere, entro 90 giorni, un rapporto per valutare l’impatto di queste misure e considerare l’eventualità di estendere le nuove regole alle merci provenienti da Macao.
Negli ultimi anni, anche le principali piattaforme internazionali del commercio digitale hanno sfruttato l’esenzione de minimis per far arrivare negli Stati Uniti beni sotto gli 800 dollari senza dover pagare dazi. Secondo gli esperti del settore, ciò ha creato un vantaggio competitivo per i colossi cinesi dell’e-commerce come Shein e Temu.
L’abolizione dell’esenzione comporterà inevitabilmente un’ondata di spedizioni a basso costo da sottoporre a controlli più rigorosi, ispezioni e imposizione di dazi, con un notevole incremento per il lavoro della dogana. A gennaio, la stessa dogana ha stimato che, nel solo anno fiscale 2024, ha ricevuto oltre 1,36 miliardi di spedizioni rientranti nella categoria de minimis.
L’amministrazione Trump ha più volte sostenuto la necessità di porre fine a questa esenzione, in considerazione del coinvolgimento della Cina nel traffico di fentanyl verso gli Stati Uniti, accusando le esportazioni a basso valore spesso usate come canale privilegiato per introdurre stupefacenti nel Paese. «I cartelli in Cina hanno sfruttato questa scappatoia per contrabbandare non solo fentanyl, ma ogni sorta di droga», ha dichiarato Peter Navarro, consigliere speciale della Casa Bianca per il commercio e l’industria manifatturiera.
Secondo Linda Sanchez, deputata democratica della California e membro di spicco della Commissione commercio della Camera, il 90% del fentanyl attualmente presente negli Stati Uniti arriva proprio attraverso pacchi coperti dalla normativa de minimis.