Il 30 marzo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvertito che, se non si raggiungerà un accordo sul programma nucleare iraniano, gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi o lanciare attacchi militari contro l’Iran. In un’intervista a Nbc News, Trump ha confermato che sono in corso trattative tra Stati Uniti e Iran. «Se non si arriverà a un accordo, ci saranno dei bombardamenti. Ma potrei anche applicare dei dazi, come ho fatto quattro anni fa».
La dichiarazione di Trump arriva dopo che il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha rifiutato negoziati diretti con gli Stati Uniti, in risposta alla lettera inviata da Trump stesso all’Ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema iraniana, all’inizio di marzo. I negoziati sono arenati sin dal ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare con l’Iran nel 2018.
Mentre le trattative sono ferme, gli Stati Uniti continuano gli attacchi contro i terroristi Houthi in Yemen, terroristi che sono sostenuti dall’Iran. Pezeshkian ha commentato: «Noi non rifiutiamo i colloqui, ma sono le promesse non mantenute che ci hanno danneggiato. Ora tocca a loro dimostrare serietà».
I segnali provenienti da Teheran sono contrastanti. Il 28 marzo manifestanti iraniani sono stati filmati mentre gridavano «Morte a Israele!», un cambiamento rispetto al consueto «Morte all’America!». In un altro video, dei militari della Guardia Rivoluzionaria islamica calpestano una bandiera israeliana invece della bandiera americana. Press TV, consociata dell’emittente pubblica iraniana, ha elencato alcune basi militari statunitensi in Medio Oriente come potenziali obiettivi di attacco, a partire dalla base Diego Garcia nell’Oceano Indiano, che ospita i bombardieri stealth B-2. La base Naval Support Facility Diego Garcia, è una delle più grandi basi statunitensi al di fuori del territorio nazionale, con piste per bombardieri strategici (come i B-52, B-1 e B-2), un porto in acque profonde, e infrastrutture per oltre 4 mila militari.
Il presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Qalibaf, ha avvertito che una violazione della sovranità iraniana potrebbe scatenare una guerra. Gli attacchi iraniani a Israele, portati con missili e droni, hanno causato danni minimi, ma la risposta israeliana è stata durissima e ha distrutto i sistemi di difesa aerea iraniani.
Il 12 marzo, Trump aveva scritto a Khamenei, avvertendo che, in caso di intervento militare iraniano la risposta statunitense sarà devastante.