Nella tarda serata del 7 aprile, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha messo l’Unione Europea di fronte a un aut aut: per ottenere un’esenzione dai dazi, Bruxelles dovrà sborsare 350 miliardi di dollari in energia americana.
La replica del capo della Casa Bianca è giunta dopo le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che poche ore prima, da Bruxelles, aveva annunciato la disponibilità dell’Ue a negoziare sull’azzeramento dei dazi. Ma quando un giornalista, dalla Casa Bianca, ha chiesto a Trump se l’offerta europea fosse sufficiente per farlo desistere dai dazi del 20% sulle importazioni, la replica è stata secca: « L’Unione Europea è stata davvero dura negli anni. Abbiamo un disavanzo commerciale con loro di 350 miliardi di dollari, che sparirà molto presto. Un modo rapido ed efficace per azzerarlo è che inizino a comprare la nostra energia».
Nella serata di lunedì, la Commissione europea ha reagito proponendo dazi del 25 per cento sui prodotti statunitensi. L’elenco è stato ridotto sotto la pressione di diversi Stati membri: via cognac, vino e latticini – merci care a Francia e Italia – dopo che Trump ha agitato lo spettro di un dazio del 200% sugli alcolici europei. I primi dazi Ue partiranno il 15 aprile, con un secondo round a maggio. «Pur rimanendo aperti al negoziato, non aspetteremo all’infinito». ha avvertito il commissario europeo al commercio Maros Sefcovic. Mentre il ministro francese del commercio estero, Laurent Saint-Martin, ha rilanciato: l’Ue potrebbe sfoderare lo Strumento contro le coercizioni economiche che permetterebbe di bloccare l’accesso agli appalti pubblici europei alle aziende Usa.
L’Unione Europea è già tra i principali acquirenti di energia statunitense. Trump però ha ribadito, in più occasioni, l’intenzione di trasformare l’Ue nel principale mercato per il gas naturale liquefatto americano. Già lo scorso anno aveva avvertito Bruxelles: «Comprate il nostro petrolio e gas per colmare il vostro enorme deficit commerciale con gli Stati Uniti» aveva scritto il presidente il 20 dicembre su Truth, «altrimenti i dazi saranno inevitabili». Ma i leader europei, per ora, insistono a parlare di “rinnovabili” e “decarbonizzazione”, e del loro ambizioso piano di «azzerare l’impatto climatico entro il 2050».