La città di Torino si candida a Capitale Europea della Cultura. È stato firmato questa mattina a Palazzo Civico il protocollo d’intesa che ha il sapore di un’unità di intenti tra università, fondazioni e istituzioni per tentare di prevalere sulle città che parteciperanno alla competizione. Il direttore scelto per il dossier è il project manager Agostino Riitano, che ha già nel curriculum le vittorie di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019 e di Procida come Capitale Italiana della Cultura 2022: «Non sarà un mega cartellone di eventi ma più una foto di famiglia con tutte le componenti culturali della città, che saranno invitate a partecipare al progetto».
«È una grande sfida alla quale ci approcciamo come squadra – ha sottolineato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo –. Sarà un percorso dinamico che guarderà anche alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale».
L’assessore alla Cultura del Piemonte, Marina Chiarelli, ha garantito che ci sarà l’impegno nel «gravoso compito di coordinare e dare le gambe a questo progetto ambizioso». Inizialmente verranno stanziati 500 mila euro l’anno per il dossier. Presto verrà anche selezionato l’advisory board, che sarà nominato dal tavolo di coordinamento. Non si conoscono ancora i nomi dei componenti, ma l’assessora alla Cultura di Torino, Rosanna Purchia, ha sottolineato che l’obiettivo sarà quello di avere delle persone «di caratura nazionale e internazionale, che siano in grado di parlare alle istituzioni a tutti i livelli».
Dalla Camera di Commercio di Torino, il presidente Dario Gallina vede nella candidatura all’edizione 2033 un legame con la città, che «nello stesso periodo accoglierà la Tav e diventerà il centro dell’Europa». Il presidente di Compagnia di San Paolo, Marco Gilli, riassume la candidatura come un «mix tra patrimonio culturale, innovazione e nuove tecnologie», mentre la presidente di Fondazione Crt, Anna Maria Poggi, promette che «non ci saranno singole individualità nel dossier, ma si agirà come una cosa sola».
Presenti anche gli atenei, ovvero l’Università e il Politecnico di Torino. «Torino è già capitale di cultura in Europa, si tratta solo di farla risaltare» ha spiegato il rettore di Unito, Stefano Geuna. Mentre il rettore del Politecnico, Stefano Corgnati, ha messo l’accento sulla «dimensione internazionale della città che tutti iniziamo a gustare. Una consapevolezza racchiusa in questa candidatura», ha concluso.