Tokyo chiede esenzioni dazi Usa su acciaio e alluminio

di Agenzia Nova
12 Febbraio 2025 8:46 Aggiornato: 12 Febbraio 2025 8:46

Il Giappone ha chiesto oggi che i suoi prodotti in acciaio e alluminio siano esentati dai dazi del 25 per cento imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha riferito il ministro del Commercio giapponese, Yoji Muto. «Adotteremo misure ferme e necessarie, monitorando attentamente qualsiasi possibile impatto sulle aziende giapponesi», ha detto Muto nel corso di una conferenza stampa, riferendosi ai dazi che Trump ha annunciato questa settimana. Il segretario capo di gabinetto e portavoce del governo giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha confermato che Tokyo ha presentato la richiesta attraverso l’ambasciata giapponese negli Stati Uniti. I dazi annunciati da Trump entreranno in vigore il 12 marzo. Diversi partner commerciali degli Stati Uniti, tra cui il Giappone, avevano ottenuto quote di esenzione dai dazi su acciaio e alluminio sotto l’amministrazione del predecessore di Trump, Joe Biden, che però sono state revocate dall’attuale inquilino della Casa Bianca.

Gli investimenti diretti esteri (Ide) netti del Giappone negli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record di 11.730 miliardi di yen (77,3 miliardi di dollari) nel 2024, continuando ad aumentare mentre le preoccupazioni economiche e geopolitiche hanno frenato la spesa in Cina. Gli Ide globali in uscita dal Giappone sono aumentati del 17 per cento su base annua nel 2024, raggiungendo i 31.630 miliardi di yen, il valore più alto registrato dal 1996, secondo i dati preliminari della bilancia dei pagamenti pubblicati ieri dal ministero delle Finanze giapponese. Il dato include acquisizioni di aziende estere e investimenti in strutture all’estero, al netto del capitale ritirato. Il totale degli investimenti giapponesi negli Stati Uniti – più che raddoppiato nell’ultimo decennio fino al livello più alto da quando il ministero ha iniziato a suddividere i dati per Paese nel 2014 – ha rappresentato quasi il 40 per cento del totale investito dal Giappone all’estero lo scorso anno.

Gli Ide netti giapponesi in Cina si sono attestati a 493,1 miliardi di yen, sostanzialmente invariati rispetto al 2023 ma in calo di quasi il 60 per cento rispetto a dieci anni fa. Di contro, gli investimenti diretti giapponesi nei Paesi dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean) sono aumentati del 36 per cento su base annua a 4.440 miliardi di yen. Durante un vertice di venerdì con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, Trump ha espresso il desiderio di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti con il Giappone «fino a pareggiarlo». Ieri, inoltre, Trump ha annunciato dazi del 25 per cento a carico dell’acciaio e dell’alluminio importato dagli Usa. Le aziende giapponesi potrebbero quindi optare sempre più per la produzione locale anziché per le esportazioni.

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