Tim chiude l’esercizio 2024 con ricavi totali pari a 14,5 miliardi di euro, in crescita del 3,1 per cento su base annua. In particolare, i ricavi domestici ammontano a 10,2 miliardi di euro, in aumento dell’1,5 per cento sul 2023. Il margine operativo lordo (Ebitda) After lease di gruppo sale del 10,1 per cento su base annua a 3,7 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto rettificato After lease al 31 dicembre 2024 scende sotto 7,3 miliardi di euro, in calo di 0,8 miliardi di euro rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di Netco, grazie alla generazione organica di cassa del secondo semestre e alla cessione della partecipazione residua in Inwit, perfezionata a novembre. Il gruppo raggiunge dunque l’obiettivo di deleverage indicato, con un rapporto fra l’indebitamento finanziario netto rettificato After Lease e l’Ebitda organico After lease inferiore a 2x. Il margine di liquidità del gruppo copre le scadenze finanziarie fino al 2029. Nel complesso, Tim archivia il 2024 raggiungendo o superando, per il terzo anno consecutivo, le guidance di gruppo fornite al mercato e ponendo le basi per l’accelerazione dello sviluppo dell’azienda.
Il nuovo assetto del gruppo «sta guidando il miglioramento delle performance sul mercato domestico, mentre sul mercato brasiliano continuano a crescere efficienza operativa e generazione di cassa». Il Consiglio di amministrazione di Tim ha inoltre approvato l’aggiornamento del piano strategico 2025-2027, presentato dall’Amministratore delegato Pietro Labriola, con una generazione di cassa già dal 2025 e un possibile ritorno alla remunerazione a favore dei soci nel triennio 2026-2028. Il piano «punta a posizionare il gruppo come la migliore e più grande piattaforma digitale e telco in Italia e come il più efficiente operatore di Tlc in Brasile. Grazie alla generazione di cassa prevista dal piano, verrà ridotta ulteriormente la leva e verrà ripresa la remunerazione degli azionisti, mantenendo al contempo flessibilità finanziaria e una solida struttura del capitale». Il gruppo investirà in arco di piano circa 6 miliardi di euro, con l’obiettivo di consolidare la propria leadership e la propria offerta distintiva su settori come 5G, Cloud, IoT e intelligenza artificiali.
«Il 2024 è stato un anno di grande trasformazione per il nostro gruppo, segnato dal completamento della cessione di Netco e dal rafforzamento della nostra posizione nei mercati di riferimento», ha dichiarato l’Amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola. «Per il terzo anno consecutivo abbiamo centrato tutti gli obiettivi fissati, trasformando l’azienda in un gruppo più solido e focalizzato. Proprio oggi abbiamo portato a compimento l’ultimo tassello del piano presentato nel 2022, approvando la vendita di Sparkle al Mef e Retelit. Anche grazie all’incasso relativo a questa offerta, puntiamo a ripristinare la remunerazione per gli azionisti dal 2026 e prevediamo, per il biennio successivo, un payout pari al 70 per cento della cassa generata. Sul fronte degli obiettivi, il piano prevede una crescita media annua del 3 per cento dei ricavi e tra il 6 e il 7 per cento per i margini, sostenuta dal miglioramento delle attività domestiche e dall’espansione in Brasile. Siamo pronti a consolidare la nostra leadership, investendo sei miliardi di euro in tecnologia e innovazione per continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholder», ha aggiunto. Il Consiglio di amministrazione di Tim si riunirà il 5 marzo per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato 2024.