«Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto appello agli italiani in Germania a favore del voto per l’alleanza tra Unione cristiano democratica (Cdu) e Unione cristiano sociale (Csu). In una lettera indirizzata agli iscritti di Forza Italia in Germania, il segretario del partito ha detto che in un contesto geopolitico «di forte instabilità», le elezioni del 23 febbraio «saranno uno spartiacque».
«La locomotiva tedesca ha rallentato per le politiche del governo di sinistra che ha messo in ginocchio l’industria, incluso il settore dell’auto. Occorre cambiare marcia perché una Germania debole vuol dire anche un’Italia e un’Europa più deboli», ha avvertito.
«Lo dicono i numeri: la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia, e l’Italia esporta in Germania beni e servizi per oltre 80 miliardi. Il rischio contagio esiste e non possiamo lasciarci cogliere impreparati: dobbiamo, insieme ai partner europei, rafforzare il sistema industriale», recita la lettera.
«La comunità italiana, che conta oltre 800 mila connazionali, è una componente sempre più centrale della società tedesca: dall’economia alla scienza, dall’arte alla musica, per non parlare della gastronomia, sono innumerevoli le storie di italiani di successo che hanno contribuito e contribuiscono allo sviluppo e alla crescita della Germania. Siete i nostri ambasciatori, capaci di portare ovunque nel mondo il saper fare e l’eccellenza italiana. A tutti voi chiedo di votare e far votare, il 23 febbraio, l’Unione Cdu-Csu e i suoi candidati, che come noi di Forza Italia aderiscono al Partito popolare europeo (Ppe)», ha scritto Tajani.
L’Unione, con Friedrich Merz candidato cancelliere, è «la sola ad avere una strategia chiara per il futuro della Germania e dell’Europa, basata su un manifesto politico che abbiamo costruito insieme e che è stato adottato dai 49 partiti della grande famiglia dei popolari europei. Gli obiettivi principali che ci siamo dati sono rafforzare la competitività e garantire maggiore sicurezza per tutti i cittadini dell’Unione europea. Con l’Unione e con Merz condividiamo una visione pragmatica che mette al centro le imprese, gli agricoltori, la crescita. Lo scorso mese a Berlino abbiamo presentato congiuntamente una proposta per una vera politica industriale europea, per ridurre i costi troppo alti dell’energia ed eliminare l’eccessiva burocrazia che frena il potenziale delle nostre imprese», ha ricordato il ministro degli Esteri.
«Abbiamo chiesto alle istituzioni europee che per ogni nuova norma ne vengano eliminate due. E proprio la scorsa settimana la Commissione europea ha risposto presentando una strategia che va nella giusta direzione: ridurre gli oneri per le grandi imprese del 25 e del 35 per cento per le piccole e medie. Una dimostrazione che, oltre ad avere le idee chiare, con Merz sappiamo come farle diventare cambiamenti concreti nella vita dei cittadini», ha osservato Tajani.
«Vale per l’economia ma anche per gli altri grandi temi da affrontare: dalle migrazioni alla sicurezza dei nostri confini, dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, dall’intelligenza artificiale alle relazioni con la Cina. In particolare, crediamo che l’Europa debba avanzare rapidamente verso una vera comune difesa europea, se vogliamo proteggere efficacemente i nostri cittadini, incluso dalle nuove minacce ibride e alla cybersicurezza. Occorre investire di più, ma servono anche nuove regole perché questo non comporti tagli alla spesa per la protezione sociale. Quello che contraddistingue da sempre il centro-destra europeo sono i valori, ben saldi in ogni nostra proposta: le nostre radici giudaico-cristiane, l’essere convintamente europeisti e atlantisti, mettere la persona al centro, con lo Stato al servizio dei cittadini e non viceversa, la difesa dello stato di diritto. Siamo il partito dalla parte di chi fa impresa e crea posti di lavoro, siamo il partito della libertà», prosegue la lettera.
«In questo periodo storico il centrodestra moderato è sempre più sfidato da populisti e demagoghi, in crescita come risposta a forze di sinistra rimaste ancorate al passato e alla miopia dei Verdi. Di fronte a partiti che predicano l’egoismo e il nazionalismo, respingono categoricamente il commercio, non si curano della crescita economica e non offrono soluzioni in nessun campo, occorre tenere la barra dritta. I nostri valori non sono né saranno mai negoziabili, sono la nostra linea rossa», ha detto Tajani.
Votare l’Unione Cdu-Csu e Friedrich Merz «significa scegliere un partito e un leader pronti ad affrontare le sfide, sostenuti dalla grande famiglia del Ppe, la più grande in Europa. Con l’Unione alla guida del governo, Germania e Italia sapranno creare un nuovo spirito comunitario in grado di proteggere e rinnovare la nostra Europa. Vogliamo un’Europa ottimista, che crede nei risultati che possiamo ottenere lavorando fianco a fianco, nel solco dei padri fondatori, da De Gasperi a Adenauer. Faremo in modo che l’Europa sia un luogo più sicuro, che protegga i cittadini dalle minacce esterne e dagli eccessi della globalizzazione, ma anche più competitivo, creando nuove opportunità per tutti e soprattutto le nuove generazioni», si legge nella missiva.
«Sono certo che la comunità degli italiani sarà, ancora una volta, protagonista del rilancio e della crescita della Germania. Contate sempre su di me, viva l’Italia e gli italiani nel mondo», conclude Tajani.
Agenzia Nova