Taiwan risponde ai dazi di Trump: zero controdazi e più investimenti

di Jacob Burg per ET USA
7 Aprile 2025 16:25 Aggiornato: 7 Aprile 2025 16:52

Il Presidente taiwanese Lai Ching-te ha annunciato che il suo Paese non intraprenderà nessuna rappresaglia e non imporrà dei controdazi nei confronti degli Stati Uniti, promettendo di abbattere le barriere commerciali. Lai ha aggiunto che le aziende taiwanesi intensificheranno gli investimenti negli Stati Uniti.

Queste dichiarazioni nascono in risposta ai nuovi dazi sulle importazioni annunciati da Trump il 2 aprile. Taiwan, che registra un surplus commerciale con gli Stati Uniti, vedrà le proprie esportazioni verso l’America gravate da un dazio del 32%. I dazi, però, non intaccano i semiconduttori, uno dei principali prodotti esportati di Taiwan.

Lai ha riconosciuto che i dazi americani potrebbero pesare sull’economia, ma ha assicurato che i loro effetti possono essere contenuti. «I negoziati possono portare ad accordi con “zero dazi” tra Taiwan e Stati Uniti, prendendo come modello l’accordo di libero scambio Usa-Canada-Messico», ha dichiarato. Trump aveva infatti specificato che tutto quello che rispetta quell’accordo sarà esente da dazi aggiuntivi.

Lai ha precisato che Taiwan non metterà in atto alcuna ritorsione, e che gli investimenti delle imprese taiwanesi negli Stati Uniti resteranno invariati, purché siano effettuati nell’interesse nazionale.

Il mese scorso, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore mondiale di chip, ha annunciato un ulteriore investimento di cento miliardi di dollari negli Stati Uniti. «In futuro, oltre all’aumento degli investimenti di Tsmc, investiremo anche in altri settori come elettronica, telecomunicazioni, petrolchimico e gas naturale, rafforzando la cooperazione industriale tra Taiwan e America», ha detto Lai.

Taiwan sta valutando anche acquisti di prodotti agricoli, industriali ed energetici dagli Stati Uniti, mentre il ministero della Difesa ha già presentato i piani per l’acquisto di armamenti. «Tutti gli acquisti saranno portati avanti con decisione», ha sottolineato Lai.

Il Presidente taiwanese ha poi spiegato che gli Stati Uniti vedono questi accordi con zero dazi un «test di equità commerciale», promettendo di cancellare gli accordi più vecchi per semplificare i negoziati con Washington. In ogni caso, pur senza relazioni diplomatiche formali, gli Stati Uniti restano il principale sostenitore internazionale di Taiwan e la sua fonte primaria di armamenti.

Nel frattempo, Pechino continua a esercitare pressioni militari e politiche su Taiwan, considerandola territorio cinese, nonostante le proteste del governo di Taipei. Poco prima dell’annuncio dei dazi di Trump, il regime cinese aveva concluso l’ultima serie di esercitazioni militari attorno all’isola.

Taiwan ha già affrontato grandi cambiamenti con successo, ha ricordato Lai. «Non solo siamo riusciti a superare le difficoltà, ma abbiamo anche trasformato le crisi in opportunità, dando nuova vita all’economia taiwanese», ha concluso.

LE RESTRIZIONI SULLE VENDITE

Il 6 aprile, la Commissione di vigilanza finanziaria di Taiwan ha annunciato restrizioni temporanee sulle vendite allo scoperto di azioni per contrastare eventuali problemi di mercato causate dai dazi di Trump.

La Commissione limiterà il numero di azioni vendibili allo scoperto e alzerà il margine minimo per queste operazioni dal 90 al 130%, con misure che entreranno in vigore dal 7 all’11 aprile. Quello che di solito fanno i venditori allo scoperto è prendere in prestito azioni che prevedono caleranno di valore, le vendono e le riacquistano dopo, intascando la differenza.

La Borsa di Taiwan è rimasta chiusa per festività il 3 e 4 aprile e riaprirà il 7 aprile, quindi gli investitori non hanno ancora accusato il colpo dei nuovi dazi. Il mercato mondiale invece, dopo l’annuncio di Trump è crollato, facendo perdere all’indice S&P 500 5 mila miliardi di dollari in due giorni.

La Commissione ha sottolineato che i dazi americani «sono destinati a sollevare grossi dubbi per la stabilità del mercato di Taiwan». Monitorando gli sviluppi finanziari internazionali e locali, l’autorità si è detta pronta ad adeguare le misure «tempestivamente».

«Le nuove norme sottolineano che da ora in poi le vendite allo scoperto speculative saranno limitate», ha dichiarato a Reuters Kao Ching-ping, vicecapo dell’Ufficio titoli e futures della Commissione.

Gli operatori si aspettano che oggi il dollaro taiwanese perda terreno contro il dollaro americano, prevedendo un ribasso del mercato azionario locale a causa di un deflusso di capitali stranieri.

Nel 2025, il dollaro taiwanese ha perso circa lo 0,9% rispetto al dollaro americano, mentre l’indice di riferimento della Borsa è sceso del 7,5% nello stesso periodo.

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