La Cina sta ricorrendo all’intelligenza artificiale generativa per dividere la popolazione di Taiwan con la disinformazione.
Lo afferma l’Ufficio per la sicurezza nazionale dell’isola, rivendicata da Pechino, in un rapporto al parlamento. Stando ai responsabili della sicurezza taiwanese, il Partito comunista cinese «si è servito di strumenti d’intelligenza artificiale nella generazione e diffusione di messaggi controversi», condivisi su applicazioni come Facebook e TikTok.
Il governo taiwanese ha più volte denunciato una campagna di disinformazione portata avanti dalla Cina per indebolire l’isola e assumerne il controllo. Oltre alla “guerra cognitiva” denunciata da Taipei, Pechino esercita una costante pressione militare inviando nello Stretto navi e aerei a cadenza quotidiana. L’ultima, consistente esercitazione si è tenuta la scorsa settimana, con la partecipazione del gruppo d’attacco della portaerei Shandong. A quanto riferito dal comando del Teatro orientale delle forze armate cinesi, durante le manovre sono stati simulati attacchi contro porti e infrastrutture energetiche chiave.