Sul duplice omicidio a Roma l’ombra della faida del tessile cinese

di Agenzia Nova
15 Aprile 2025 20:48 Aggiornato: 15 Aprile 2025 21:09

Momenti di paura nel quartiere Pigneto, a Roma, dove ieri sera è avvenuto un duplice omicidio. Zhang Dayong, 53 anni, e Gong Xiaoqing, 38 anni, entrambi di nazionalità cinese, sono stati uccisi a colpi di pistola intorno alle 23.

I fatti si sono verificati all’altezza del civico 70 di via Prenestina, mentre i due stavano rientrando a casa, poco distante dal luogo dell’agguato. Secondo le prime ricostruzioni a sparare sarebbe stata una sola persona, che si è data alla fuga dopo il delitto. In tutto sono stati esplosi 6 colpi di pistola, 2 dei quali hanno colpito le vittime alla nuca. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Piazza Dante e della settima sezione del nucleo operativo e gli operatori sanitari, ma per il 53enne e la 38enne non c’è stato nulla da fare. Al momento, sul movente non c’è certezza, e nessuna pista è esclusa. Ma le indagini, coordinate dal Pm Stefano Opilio, si stanno concentrando anche sul passato delle due vittime per capire in che contesto possa essere maturato l’omicidio.

Dagli accertamenti è emerso infatti che Zhang Dayong fosse un importante imprenditore di import export con la Cina del settore tessile e che i suoi maggiori interessi fossero a Prato, dove sarebbe rimasto coinvolto in una inchiesta della procura di Firenze su una faida in corso tra gruppi cinesi per la gestione del mercato del tessile. Questa è una pista che gli investigatori stanno esplorando, così come la possibilità che l’uomo potesse avere legami con la criminalità organizzata. Tutte ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti. Per quanto riguarda la 38enne, invece, risultano alcuni trascorsi nell’ambito del gioco d’azzardo. L’ipotesi della rapina, invece, risulta la meno probabile, dato che sia la borsa della 38enne che i cellulari di entrambi sono stati trovati accanto ai corpi. Del resto, gli inquirenti ipotizzano che chi ha sparato avesse l’intenzione di uccidere. La stessa modalità del delitto farebbe supporre che quella andata in scena ieri sera possa essere stata un’esecuzione.

Secondo quanto si apprende, alcuni testimoni avrebbero riferito che una persona incappucciata, poco prima dell’omicidio, aveva citofonato ad alcuni condomini del palazzo dove i due alloggiavano per farsi aprire il portone. Il killer sarebbe inoltre entrato nel palazzo prima dell’agguato. Tuttavia, le telecamere di videosorveglianza all’ingresso del condominio non risultano funzionanti, anche se gli investigatori stanno verificando la presenza di altri dispositivi nelle vicinanze. Nel frattempo, l’appartamento dove il 53enne e la 38enne vivevano in affitto è stato perquisito. Domani, invece, verrà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sui corpi delle vittime.

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