Spesa per la difesa e indice europeo in rialzo

18 Febbraio 2025 17:04 Aggiornato: 19 Febbraio 2025 10:20

L’indice STOXX 600, che raccoglie le principali azioni europee, ha raggiunto nuovi massimi martedì, spinto dalle aspettative di un accordo di pace tra Russia e Ucraina e dall’aumento delle spese per la difesa da parte dei paesi della Nato, fattori che hanno favorito il settore degli armamenti.

Lo STOXX 600 ha toccato un nuovo record a 556,80 punti. L’impennata del mercato è stata trainata dall’indice SXPARO, che monitora le azioni europee del settore difesa e aerospaziale. Il SXPARO è salito dell’1,68% intorno alle 12  di martedì, dopo aver guadagnato il 4,6% lunedì.

Alle 12:20, le principali aziende europee della difesa erano in rialzo, tra cui le tedesche ThyssenKrupp AG e Rheinmetall AG, la francese Thales SA, la britannica BAE Systems PLC e la svedese Saab AB.

CRESCITA DEL SETTORE DIFESA

Alcuni investitori ritengono che gli utili nel settore possano continuare a crescere significativamente, dato che il lungo periodo di bilanci modesti per la difesa sembra essere giunto al termine e sta iniziando una corsa agli armamenti. Questa previsione è supportata dai recenti sviluppi nella guerra tra Russia e Ucraina e dalla pressione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump affinché la Nato aumenti le spese per la difesa.

Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si incontreranno il 18 febbraio in Arabia Saudita per discutere la fine della guerra in Ucraina. Trump ha già chiesto ai paesi della Nato di portare la spesa per la difesa al 5% del Pil, rispetto all’attuale soglia del 2%.

«Se le spese per la difesa europee si avvicinano anche solo lontanamente al target del 5% del Pil imposto da Trump, le aziende del settore come Rheinmetall, Saab, BAE Systems, ThyssenKrupp e Thales vedranno un’estensione significativa dei loro guadagni immediati» ha dichiarato Tony Sycamore, analista di IG Markets.

Alberto Conca, responsabile degli investimenti della società di gestione patrimoniale svizzera LFG+ZEST, ha affermato che l’Europa deve aumentare il proprio budget per la difesa e che «osserveremo attentamente come questo impatterà i bilanci nazionali».

«Le azioni del settore difesa sono un tema destinato a guadagnare ulteriore slancio» ha dichiarato Conca. «Hanno già avuto una buona performance, ma credo che abbiano ancora spazio per crescere».

IPOTESI DI TRUPPE IN UCRAINA

Si ipotizza che alcuni paesi europei possano inviare truppe in Ucraina per mantenere la pace nella regione una volta raggiunto un accordo con la Russia, una prospettiva positiva per il settore della difesa in Europa.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che il Regno Unito è aperto all’idea di inviare forze di pace. Un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha affermato che Berlino sarebbe disposta a inviare truppe di terra qualora venisse definito un quadro di riferimento per tale operazione.

«Se l’ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti è temporaneamente finito, allora l’industria della difesa europea sta entrando nella sua età dell’oro» ha scritto Spencer Hakimian, fondatore di Tolou Capital Management, in un post del 17 febbraio sulla piattaforma di social media X.

«Se l’Europa deve iniziare a pagare per la propria difesa, quei soldi finiranno direttamente nei bilanci delle grandi aziende del settore. I titoli stanno esplodendo nel 2025».

I BILANCI DELLA DIFESA NELLA NATO

L’aumento delle spese per la difesa tra i paesi europei membri della Nato presenta diverse sfide. Nel 2014, l’Alleanza Atlantica ha fissato l’obiettivo di destinare almeno il 2% del Pil alla difesa entro il 2024.

Lo scorso anno, solo 23 dei 31 membri della Nato hanno raggiunto il target. Portare la soglia al 5% potrebbe creare problemi politici per molti paesi europei.

Tim Ripley, analista di difesa, crede che un aumento così significativo delle spese militari potrebbe essere finanziato solo attraverso aumenti delle tasse o emissione di debito pubblico: «se si finanzia l’aumento con il debito, i tassi d’interesse quadruplicheranno per tutti» e «quindi, il costo ricadrebbe comunque sulla popolazione, oppure si dovrebbero aumentare le tasse per coprirlo. Sarebbe una mossa estremamente impopolare in tutta Europa».

Albert Swidzinski, direttore delle analisi presso il think tank Strategy&Future, ha affermato che l’obiettivo del 5% è «seriamente irrealistico», considerando la situazione economica e l’instabilità politica in Europa.

Lo scorso mese, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che destinare il 5% del Pil alla difesa significherebbe spendere 200 miliardi di euro all’anno, una cifra enorme considerando che l’intero bilancio federale della Germania è inferiore a 500 miliardi di euro.

IL SOSTEGNO DI POLONIA E LITUANIA

Alcuni paesi dell’Europa orientale, come Lituania e Polonia, hanno accolto positivamente la richiesta di Trump di portare la spesa per la difesa al 5% del Pil: «Non dovremmo essere irritati e non dovremmo essere indignati» ha dichiarato il primo ministro polacco Donald Tusk ai membri del Parlamento europeo il mese scorso. La Polonia è il Paese Nato che spende di più in proporzione al Pil, con un investimento stimato nel 2024 del 4,1%. Otto degli attuali 32 membri della Nato spendono ancora meno del 2%.

 

Redazione Eti/Naveen Athrappully

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