Dopo 6 anni la compagnia di Shen Yun Performig Arts torna al Teatro dell’Opera di Roma dove il pubblico romano attendeva in fervida attesa. La sera del 4 febbraio 2025, l’imprenditore italiano Pietro Pandolfi è rimasto entusiasmato dall’esibizione di Shen Yun. In qualità di proprietario di una compagnia di telecomunicazioni e amministratore delegato (CEO) di un fornitore di servizi internet, Pandolfi è rimasto particolarmente colpito dallo spettacolo.
«Lo spettacolo è stato affascinante, specialmente quando hanno menzionato che la sede di Shen Yun si trova a New York, cosa che mi ha incuriosito molto. Successivamente, hanno spiegato perché spettacoli del genere non possano essere visti in Cina, il che mi ha fatto riflettere profondamente» ha detto Pandolfi.
Ha poi condiviso sulla missione di Shen Yun di riportare in vita la cultura tradizionale: «E’ un argomento davvero molto interessante, soprattutto da una prospettiva culturale, importante per la storia umana e lo sviluppo del futuro. E’ un’esperienza completamente diversa dalla nostra cultura. È spettacolare. La musica è piena di caratteristiche uniche e la performance dei ballerini è straordinaria. Ogni movimento che fanno è preciso, specialmente l’atterraggio silenzioso quando saltano. Queste abilità raffinate mostrano il lungo e duro allenamento. Sebbene questi sforzi non siano visibili in superficie, si può percepire che ogni movimento è stato progettato con grande cura».
Pandolfi ha poi condiviso la sua impressione sull’elemento spirituale presente nello spettacolo e sull’importanza dei valori trasmessi: «Se impariamo di più su luoghi come il Tibet, scopriremo che gli elementi di meditazione e il mondo spirituale esistono davvero. Questi valori sono molto importanti, soprattutto nella società di oggi, dove innumerevoli social media e altre tentazioni erodono ogni giorno le nostre menti e la nostra razionalità. Valori spirituali come questi sono particolarmente preziosi per noi».
«Spero che possano continuare a fare tournée in tutto il mondo e commuovere sempre più persone. Spero anche che possano portare questa cultura di nuovo in Cina» conclude Pandolfi.
