L’amministrazione Trump ha la facoltà di licenziare i collaboratori esterni che lavorano per l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid).
Lo ha stabilito il giudice distrettuale Carl Nichols, dichiarando che i collaboratori non hanno dimostrato che i licenziamenti costituissero un danno irreparabile e che il tribunale probabilmente non aveva giurisdizione, definendolo una disputa contrattuale.
Il ricorso era stato presentato sostenendo che l’amministrazione Trump avesse abusato della sua autorità nel congelare gli aiuti finanziari dell’Agenzia destinati all’estero senza consultare il Parlamento, lamentando una perdita di infrastrutture che avrebbe causato diversi problemi economici ai dipendenti all’estero.
Il governo aveva risposto che il Segretario di Stato Marco Rubio, nominato amministratore ad interim dell’Usaid, può esaminare le priorità di finanziamento dell’Agenzia nel pieno della propria autorità.
Il 23 febbraio scorso, l’amministrazione Trump ha sospeso tutto il personale di Usaid ad eccezione del «personale responsabile per le funzioni critiche dell’Agenzia». Ai dipendenti dell’Usaid all’estero è stato chiesto di rientrare in America, e il governo ha licenziato circa 1.600 dei dipendenti con sede negli Stati Uniti.