L’Europa ambisce a essere autonoma e indipendente dagli Stati Uniti, e gli investitori intravedono opportunità in una regione a lungo trascurata, che vanno oltre la semplice corsa all’acquisto di titoli della difesa.
«Sembra che le operazioni MEGA, ossia ‘Make Europe Great Again’, stiano rapidamente soppiantando quelle MAGA, che hanno perso il loro fascino», ha osservato Mark Dowding, responsabile degli investimenti obbligazionari di Rbc BlueBay, citato da Reuters in riferimento al movimento ‘Make America Great Again’ del presidente statunitense Donald Trump.
Il piano di Bruxelles di creare fino a 800 miliardi di euro di debito per il riarmo e l’espansione fiscale tedesca rendono i titoli della difesa un terreno fertile per gli investitori, anche dopo il loro balzo seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. Quest’anno i titoli europei del settore aerospaziale e della difesa sono cresciuti del 33%. Il produttore tedesco di carri armati Rheinmetall, per un breve periodo questo mese, ha raggiunto una valutazione superiore a quella di Ferrari, con un rapporto prezzo/utili attesi di 44 volte, segno della disponibilità degli investitori a pagare un premio per cavalcare questa tendenza di lungo periodo. Secondo stime di Citi, la crescita media annua degli utili delle aziende della difesa fino al 2028 varia dall’8% di Bae al 32% di Rheinmetall.
L’Unione Europea intende acquistare più armamenti europei, ma la sfida è ardua: dal 2022, il 78% degli appalti dell’Ue è stato destinato a fornitori esterni all’Europa, con il 63% diretto agli Stati Uniti, secondo i dati della Commissione Europea. Dopo la vampata di euforia generalizzata, infatti, alcuni esperti invitano alla prudenza.
Eutelsat, ad esempio, ha visto un’impennata del 260% questo mese, spinta dall’ipotesi che l’operatore satellitare franco-britannico possa sostituire Starlink di Elon Musk nel fornire accesso a internet all’Ucraina.
«Oltre alle armi, la difesa riguarda anche logistica, dati, comunicazioni e personale. Si tratta di una filiera completa in cui i fornitori giocano un ruolo cruciale», ha sottolineato a Reuters Tomas Hildebrandt, gestore di portafoglio presso Evli, che tra gli esempi possibili ha citato il produttore di camion Scania (parte del gruppo Traton), Atlas Copco, che realizza macchinari per infrastrutture e progetti industriali, e in generale le imprese del settore edile.
Che si tratti di obbligazioni congiunte dell’Ue o di un aumento del debito tedesco, sta emergendo un bacino più ampio di titoli con rating tripla A, che rafforza lo status dell’euro come valuta di riserva. Gli storici investimenti tedeschi in infrastrutture e difesa potrebbero tradursi in oltre un trilione di euro di debito aggiuntivo. Inoltre, l’Ue prevede di emettere prestiti congiunti fino a 150 miliardi di euro per sostenere i Paesi membri nell’incremento della spesa per la difesa. Le obbligazioni legate a questo programma, denominato Safe, andranno ad accrescere il debito dell’Ue, già pari a circa 650 miliardi di euro. Questi prestiti rappresentano solo una piccola parte del piano complessivo da 800 miliardi di euro, lasciando il resto del debito in capo ai governi nazionali.