Schede video, il triangolo tra Tsmc scalper e Pechino

di Mirko Fadda
12 Marzo 2025 10:32 Aggiornato: 12 Marzo 2025 10:32

La crisi del mercato delle schede video targate Nvidia e Amd è diventato un tema rilevante, con pochissimi articoli disponibili a prezzi folli per le poche schede che si trovano online, con una domanda che supera di gran lunga l’offerta. Le Gpu (Graphics Processing Unit) sono ambite sia da videogiocatori che dai content creator, e con l’ascesa dell’Intelligenza artificiale, anche da diverse aziende, soprattutto cinesi.

L’ammiraglia di Nvidia lanciata il 30 gennaio scorso, la RTX 5090, il cui prezzo msrp è di 2.389 euro è venduta infatti quasi al doppio online.

Grazie ai Tensor Core di quinta generazione, delle unità di calcolo che accelerano i calcoli matriciali, la 5090 raggiunge fino a 3.352 TOPS (trilioni di operazioni al secondo), circa il doppio della generazione precedente. La scheda quindi, non è solo una componente per utenti comuni, ma anche una risorsa preziosa per l’Ia, sfumando il confine tra hardware consumer e professionale. Ma quali sono i motivi che hanno determinato la scarsità e un’improvvisa impennata dei prezzi di questi componenti?

EFFETTO DOMINO

La scasità delle schede video è determinato da una serie di fattori, tra cui la domanda esplosiva del gaming, dai content creator oltre che dai limiti produttivi della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company. La Tsmc è il principale produttore di chip per Nvidia e Amd, che ha alzato i prezzi nel 2024, con un impatto diretto sui costi delle schede video. La produzione di Gpu richiede silicio di alta qualità, e altri metalli rari. La scarsità di questi componenti, aggravata dall’aumento dei costi delle materie prime e dalle tensioni geopolitiche, limita la quantità di schede che possono essere assemblate. Inoltre un terremoto di magnitudo 6.4 a Taiwan a gennaio ha danneggiato oltre 30 mila wafer, causando ritardi significativi.

Ad aggiungersi alla lista dei problemi, ci sono i noti scalper in America ed Europa, che utilizzano bot automatizzati per acquistare Gpu al momento del lancio, rivendendole a prezzi gonfiati su Ebay o Amazon. Questo fenomeno, già visto con la RTX 4090 nel 2022, persiste nonostante i tentativi di Nvidia e dei rivenditori di imporre limiti di acquisto.

IL MERCATO NERO DI PECHINO

Un altro fattore determinante è sicuramente quello del mercato nero che si è diffuso recentemente in Cina. Trump ha sottolineato l’importanza di produrre chip negli Usa per motivi di sicurezza nazionale, e la Tsmc ha annunciato piani per costruire nuove fabbriche negli Stati Uniti, con un investimento di oltre 100 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti hanno imposto controlli sulle esportazioni tecnologiche verso Pechino dal 2022, intensificati da Trump quest’anno, per limitare lo sviluppo di Ia e supercomputer cinesi. Sul sito ufficiale del governo degli Stati Uniti, il Bureau of Industry and Security si legge che «Il ministero del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato una serie di normative pensate per limitare preventivamente la produzione di semiconduttori a processo avanzato da parte del Partito Comunista Cinese, utilizzati per la creazione di armi avanzate e per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in campo militare».

A causa di queste restrizioni infatti, le Gpu Nvidia di fascia alta utilizzate dalle aziende per lo sviluppo delle Ia, come l’H100 e l’H800 sono bandite in Cina.

Secondo Reuters, alcune università cinesi ed entità militari hanno acquisito dei piccoli lotti di schede H100, tramite rivenditori non autorizzati, violando le normative USA. Il grande successo dell’Ia cinese DeepSeek poi, ha alimentato una domanda significativa di Gpu “alternative”, come la RTX 5090, che è pensata più per il lato consumer piuttosto che aziendale.

Poiché la 5090 standard non può essere esportata legalmente in Cina, è diventata un bene raro e ambitissimo, con contrabbandieri che acquistano questo hardware nei mercati occidentali e le rivendono a Pechino per oltre 5000 dollari, spesso passando attraverso Paesi terzi come Singapore.

Per il mercato cinese, Nvidia ha presentato la RTX 5090D “Dragon”, una variante della 5090 con limitatori software: dopo 3 secondi di carico intensivo dedicato all’Ia, le prestazioni vengono automaticamente dimezzate. La strategia dell’azienda è semplice: salvaguardare l’utente medio (che non ha bisogno di un uso costante dell’Ia) e al contempo limitare l’uso della scheda da parte delle aziende cinesi.

Nonostante i prezzi altissimi attuali, è improbabile che rimangano così elevati per sempre. Tuttavia, molto dipenderà dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche, dall’innovazione nell’Ia cinese e dalle strategie di Nvidia. Bisognerà osservare attentamente cosa riserva il futuro per capire se i consumatori potranno finalmente tornare ad acquistare schede grafiche a prezzi più accessibili.

 

 

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