Sanzioni Usa a società che commerciano petrolio tra Iran e Cina

di Redazione ETI/Jackson Richman
25 Marzo 2025 7:41 Aggiornato: 25 Marzo 2025 7:41

L’amministrazione Trump ha annunciato nuove sanzioni contro le aziende coinvolte nel commercio di petrolio tra Iran e Cina, nel tentativo di azzerare le esportazioni iraniane e tagliare i fondi al regime di Teheran.

Il ministero degli Esteri ha sanzionato la Huaying Huizhou Daya Bay Petrochemical Terminal Storage, un impianto cinese accusato di aver acquistato e venduto petrolio iraniano attraverso una nave già sotto sanzioni statunitensi. «La Cina è il principale importatore di petrolio iraniano e i ricavi di queste vendite finanziano attacchi contro gli alleati degli Stati Uniti, il terrorismo internazionale e altre attività destabilizzanti» ha dichiarato il portavoce Tammy Bruce.

Nel mirino anche la raffineria cinese Shandong Shouguang Luqing Petrochemical Co., che avrebbe acquistato e lavorato petrolio iraniano per centinaia di milioni di dollari da navi legate agli Houthi e al ministero della Difesa di Teheran, entrambi già sanzionati da Washington. Anche l’amministratore delegato dell’azienda, Wang Xueqing, è stato soggetto delle misure.

Per la prima volta, gli Stati Uniti hanno sanzionato una “raffineria indipendente”, ovvero un impianto che acquista principalmente greggio iraniano. «Queste strutture rappresentano una delle principali fonti di finanziamento del regime iraniano, il principale sponsor statale del terrorismo» ha affermato il ministro del Tesoro, Scott Bessent, ribadendo l’impegno di Washington a bloccare i flussi economici che alimentano il programma nucleare di Teheran.

Il pacchetto di misure comprende anche sanzioni contro altre 19 società coinvolte nella vendita di petrolio tra Iran e Cina. Le aziende colpite vedranno i loro beni congelati negli Stati Uniti.

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