Salini: Webuild va avanti col progetto del Ponte sullo Stretto

di Agenzia Nova
14 Marzo 2025 10:20 Aggiornato: 14 Marzo 2025 10:20

Il ponte sullo Stretto di Messina «è un progetto industriale nazionale importante per il Paese più che per noi, una grande opera che può dare lavoro e opportunità di futuro a migliaia di giovani, inoltre significa investire in un’area speciale del Paese, connettendo 5 milioni di persone con il resto d’Europa».

Lo ha detto l’Amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, in un’intervista a Il Corriere della Sera. «Siamo in attesa a breve della decisione finale, l’azienda è pronta a partire insieme con tutte le altre imprese italiane, da Nord a Sud» ha aggiunto. Per quanto riguarda i risultati finanziari del 2024, Salini ha spiegato: «Il vero risultato è avere anticipato il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale, il fatto più significativo sono i target del 2025 già raggiunti in termini di crescita, sviluppo e ordinativi. Stiamo investendo un miliardo in più rispetto a quanto previsto e tutto questo significa che siamo un’azienda più forte e solida di quanto avevamo immaginato di essere. A testimoniarlo sono i nostri numeri con ricavi a 12 miliardi, un portafoglio ordini a 63 miliardi, tra i più alti nel settore. Vale sottolineare che abbiamo nuovi ordini per 13 miliardi e l’80 per cento viene dall’estero, confermando la diversificazione internazionale e la presenza in 50 Paesi. Un ulteriore dato riguarda la maniacale attenzione alla sicurezza sul lavoro: 2,8 milioni di ore di formazione erogate negli ultimi cinque anni si traducono nel più basso numero di incidenti per ora lavorata a livello di settore».

Nonostante un contesto globale complicato, «i governi continueranno ad avere necessità di investire nel settore: ponti, strade, ferrovie, dighe, ospedali danno risposte per migliorare la vita di tutti i giorni, e fanno la differenza. Webuild ha acquisito una strutturale resilienza grazie ad un modello di business basato su dimensione, presenza internazionale, competenza di gemila persone, capacità di investimenti, rigore delle procedure. Sono poche le aziende in grado di consegnare, come noi, più di 330 progetti nell’ultimo decennio: dal Canale di Panama, al Ponte di Genova, alle metro di Copenaghen, Milano e Grand Paris Express, così come la grande diga sul Nilo in Etiopia» ha sottolineato Salini.

In Italia «Webuild è presente con 30 progetti in settori strategici, ma abbiamo spazio di crescita, dato che il nostro fatturato in Italia equivale a poco meno del 2 per cento del mercato complessivo, mentre, per esempio, la principale impresa in Francia ha una quota del 10 per cento. Tutti i cantieri sono in fase di produzione, anche grazie a partnership consolidate con clienti come Rfi e Anas del gruppo Ferrovie dello Stato. Lo scorso anno abbiamo assunto 13 mila persone nel mondo e 3 mila in Italia», ha precisato. «Nei prossimi giorni presenteremo un progetto per risolvere per sempre l’emergenza acqua potabile in Sicilia, contribuendo ad affrontare i problemi di carenza dell’acqua di irrigazione. È un progetto con capitali privati e con ridotto investimento pubblico. In due anni si possono costruire dissalatori, ripristinare bacini di stoccaggio, implementare la rete e installare nuovi potabilizzatori» ha concluso l’Amministratore delegato di Webuild.

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