Il presidente di Panama José Raúl Mulino ha dichiarato domenica 2 febbraio che il suo Paese non rinnoverà il memorandum d’intesa con la Cina noto come Nuova via della seta. Parlando ai giornalisti, Mulino ha affermato che l’accordo avrebbe dovuto essere rinnovato tra due anni e che il suo governo sta persino valutando la possibilità di recedere in anticipo. Panama aveva aderito alla Nuova via della seta del regime cinese nel 2017, durante l’amministrazione del presidente Juan Carlos Varela, dopo che aveva interrotto i rapporti diplomatici con Taiwan.
Mulino ha fatto l’annuncio dopo aver incontrato il neoministro degli Esteri americano Marco Rubio a Panama City, incontro in cui Rubio ha invitato Panama ad affrontare urgentemente l’influenza del Pcc sull’intera regione. L’amministrazione Trump accusa Panama di non aver garantito la neutralità del Canale (che è stato costruito dagli Stati Uniti) come stabilito dal Trattato sulla neutralità permanente e il funzionamento del Canale di Panama del 1977, in forza del quale il controllo del canale è stato ceduto a Panama nel 1999. «Io non ritengo che in questo momento vi sia una vera minaccia contro la validità del trattato» sostiene dal canto suo Molino.
Ma Rubio ha chiarito che il presidente Trump non la pensa così e ha definito l’attuale situazione «inaccettabile», mentre la portavoce degli Esteri Tammy Bruce ha detto chiaramente che gli Stati Uniti «prenderanno le misure necessarie per tutelare i propri diritti» ai sensi del trattato stesso.
In risposta, Mulino continua a opporre la sovranità di Panama sul Canale, ma inizia anche ad usare toni più conciliatori: «Capisco come questa sia una preoccupazione del presidente Donald Trump, dato il momento in cui sono stati firmati questi trattati e l’attuale situazione», facendo riferimento alla società Hutchison Ports, che ha sede a Hong Kong e gestisce i porti su entrambi lati del Canale.
Sul fronte immigrazione, Mulino dice che Panama amplierà il suo memorandum d’intesa siglato nel luglio 2024 con il ministero degli Interni degli Stati Uniti, per assistere le autorità statunitensi sulle questioni relative all’immigrazione illegale. La commissione Esteri della Camera ha commentato in merito su X che «Panama sembra pronta a chiudere il rubinetto» già dopo la prima visita di Rubio.
I colloqui a Panama hanno segnato il primo viaggio all’estero di Rubio da quando ha assunto l’incarico, due settimane fa. Il viaggio in Sudamerica del Segretario di Stato include anche delle tappe in El Salvador, Costa Rica, Guatemala e Repubblica Dominicana. Questa è la prima volta in un secolo che un ministro degli Esteri statunitense sceglie l’America Latina come suo primo viaggio ufficiale, a dimostrazione di quanto l’Amministrazione Trump sia attiva nel contrastare la massiccia influenza del regime comunista cinese nel sub continente americano.