Nel 2022 Giorgia Meloni «ha vinto perché hanno prevalso i rancori di Letta. Ma la politica non si fa con il risentimento. La Destra governa oggi il Paese perché si è ritrovata con ben tre opposizioni: dobbiamo far sì che nel 2027 non si ripeta questo scenario».
Lo dice Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, al Mattino. La vicenda del ReArm ha riaperto vecchie fratture in tutto il fronte del centrosinistra: «Ai tempi della Prima repubblica la politica estera determinava le coalizioni di governo: o stavi dentro o fuori l’ombrello della Nato. Il mondo era diviso in due e l’Europa stessa lo era, il confine fra Occidente e Unione Sovietica era tracciato dal Muro di Berlino. Nella Seconda repubblica i premier potevano avere diversi orientamenti politici, maggiori o minori feeling con i leader mondiali ma la linea in politica estera di Prodi, Berlusconi, del mio stesso governo non era tanto differente. Oggi – continua l’ex premier – le cose sono cambiate e purtroppo non è la politica estera a fare da perno nelle alleanze. Nel centrosinistra ma addirittura nel centrodestra che è al governo del Paese: le posizioni di Salvini, Tajani e Meloni sono distanti eppure ciò non impedisce loro di governare insieme».
Il clima è teso in Campania: «Noi abbiamo apprezzato il lavoro di Vincenzo De Luca. Prendiamo atto che c’è una discussione nel Pd. Attendiamo che la sentenza della Corte Costituzionale il prossimo 9 aprile chiarisca definitivamente la situazione in un senso o nell’altro. La coalizione di centrosinistra governa già bene il capoluogo, con l’ottimo sindaco Gaetano Manfredi. Se vogliamo fermare la destra anche in Campania, non servono veti ma voti».