Se l’Europa vuole essere competitiva e favorire la crescita di campioni continentali «deve garantire un quadro normativo equo, applicando le stesse regole a servizi analoghi, siano essi di connettività o Ict, indipendentemente dalla nazionalità di chi li offre».
Lo ha detto in un aintervista al Sole 24 Ore Walter Renna, nominato da Swisscom come Ad della newco nata dalla fusione tra Fastweb e Vodafone, sull’intelligenza artificiale. «A livello mondiale – ha spiegato – ci sono due filosofie contrapposte: una visione americana che mette l’innovazione tecnologica al centro grazie a incentivi e sgravi fiscali con lo scopo di mantenere una supremazia che oggi oggettivamente gli Stati Uniti hanno. C’è poi una visione europea che invece parte da una difesa di quelli che sono i diritti fondamentali dell’uomo, che quindi mette al centro l’uomo e la protezione della privacy e dei dati, ma direi anche del copyright, di quelle che sono appunto le libertà fondamentali dell’uomo». «E’ evidente – ha sottolineato Renna – che che la strada europea rallenta nel breve l’innovazione ma la regolamentazione ti spinge a dover trovare una strada che però è sostenibile nel medio termine». «Se perdi il controllo sui dati inevitabilmente ti esponi a tanti rischi, non solo regolamentari, ma proprio rischi di business e questo va in qualche modo affrontato. Noi siamo un’azienda che comunque deve innovare il suo business model. Siamo in un mercato che non lascia scampo. Per noi l’intelligenza artificiale è uno dei pilastri fondamentali di questa innovazione. Noi gestiamo dei dati che sono molto sensibili» ha concluso Renna.