Quando un libro “salva” la vita

di Redazione ETI/Lisa Bian&Yu Xin
15 Marzo 2025 14:31 Aggiornato: 15 Marzo 2025 14:31

Per dodici anni Kathy Ma ha vissuto in preda a una grave depressione: ogni ricaduta era accompagnata da pensieri suicidi, costringendo i familiari a intervenire per evitare il peggio.

A 23 anni Kathy è emigrata negli Stati Uniti con la famiglia, ma torna in Cina per sposare il fidanzato, nonostante il parere contrario dei genitori. Mentre aspettava il visto l’uomo l’ha tradita e ha chiesto il divorzio. Kathy era al quinto mese di gravidanza, e per lei è stato devastante. Ha pensato all’aborto, ma un medico l’ha sconsigliata e anche un prete l’ha scoraggiata dal farlo, richiamando la sua fede cristiana.

Alla fine, Kathy ha deciso di portare avanti la gravidanza, ma dopo la nascita del bambino, a 28 anni, un’emorragia post-partum ha rischiato di farla  morire.

UN FIGLIO CHE CHIEDE DI PORRE FINE AL DOLORE

Questa esperienza ha segnato profondamente Kathy. Ogni volta che guardava il neonato, il dolore del divorzio riemergeva, aggravando la depressione. Controllare le emozioni è diventato impossibile: urla, minacce di farsi del male e tentativi di fuga erano all’ordine del giorno. I genitori, sopraffatti, hanno dovuto spesso immobilizzarla. Dopo ogni crisi, sveniva per la stanchezza.

Il figlio, che incarnava il ricordo della sofferenza, ha subito il peso del malessere materno. Silenzioso e impaurito, evitava gli altri bambini. A cinque anni ha pronunciato parole sconvolgenti: «Mamma, non voglio vivere. Portami con te». Il dolore del bambino era evidente, ma fermarsi sembrava impossibile.

Poco dopo, la madre di Kathy ha ricevuto una diagnosi di cancro al seno in fase avanzata, peggiorando ulteriormente la situazione. I pensieri di morte sono diventati ricorrenti, ma la paura di lasciare il figlio ha impedito a Kathy di compiere gesti estremi. Questo ciclo di crisi e rimorsi è continuato per 12 anni.

Nonostante la gravità della situazione, Kathy non ha ricevuto cure ospedaliere. Ha provato invece la psicoterapia con uno psicologo della sua chiesa, ma con scarsi risultati. «Dopo ogni seduta mi sentivo meglio, ma la depressione tornava come un peso insostenibile sul petto» racconta la donna.

LA PACE TROVATA IN UN LIBRO

Il cambiamento è arrivato con il Falun Gong, una pratica basata sui principi di verità, compassione e tolleranza e accompagnata da cinque esercizi fisici, inclusa una meditazione seduta. Nel 1995 un’ex collega ne ha parlato a Kathy, ma lei non si è interessata subito. Nel 1997, un parente l’ha invitata a una conferenza a San Francisco, dove ha ascoltato il fondatore della pratica, il Signor Li Hongzhi.

Quella stessa sera, durante un bagno, ha scoperto che una cisti sotto l’ascella, presente da dieci anni, era scomparsa. In passato, l’infiammazione le aveva limitato l’uso del braccio destro. Nonostante questo episodio, non ha iniziato immediatamente la pratica.

Nel 1999, accompagnando il padre a un gruppo di studio, si è avvicinata finalmente al Falun Gong. Ha letto il libro “Zhuan Falun” e ha scoperto un capitolo relativo alla perdita e al guadagno. «Le lacrime scorrevano senza sosta – racconta – Ho passato la notte a leggere, senza stanchezza, ma con una sensazione di leggerezza e pace».

Da quel momento, la meditazione e gli esercizi sono diventati parte della sua quotidianità.

UN NUOVO INIZIO

Grazie a una pratica costante, la depressione è migliorata: le crisi, prima settimanali, sono diventate mensili, poi sempre più rare. Dopo un anno, sono scomparse completamente. «Nei momenti di difficoltà, leggere lo ‘Zhuan Falun’ portava calma e chiarezza», spiega Kathy.

L’ultima crisi è avvenuta nel 2000, dopo un episodio di perdita di conoscenza. I familiari, disperati, hanno tentato di rianimarla senza successo. Come ultima risorsa, hanno fatto partire un video sul Falun Gong. «Ho pensato: ‘Non posso farla finita, il Maestro lo vieta’. E mi sono risvegliata», ricorda Kathy.

Da allora, per 24 anni, la depressione non è più tornata. Kathy ha gestito un’azienda, lavorato nel marketing e nella contabilità, mantenendo il Falun Gong come pilastro della sua vita. «Il mio carattere è cambiato, sono diventata più aperta e resiliente». Anche il figlio ne ha tratto beneficio, diventando più sereno. Oggi suonano insieme in una banda di praticanti, esibendosi in diverse comunità.

IL FALUN GONG CONTRO LA DEPRESSIONE: IL PARERE DI UNO PSICHIATRA

Il recupero di Kathy sorprende anche la comunità medica. Il dottor Jingduan Yang, psichiatra del Northern Medical Center, spiega che la depressione è una malattia complessa, con trattamenti farmacologici che possono alleviare i sintomi ma presentano limiti ed effetti collaterali. La remissione completa è rara.

«Dal punto di vista medico, il caso è difficile da spiegare – spiega il dottor Yang – La medicina occidentale si concentra su corpo e biochimica, mentre la tradizione cinese considera anche l’energia o qi e lo spirito. I farmaci agiscono sulla chimica cerebrale, l’agopuntura sul qi, ma il problema di Kathy era legato alla coscienza. Gli insegnamenti del Falun Gong hanno risvegliato la sua anima».

Yang ha osservato miglioramenti simili anche in altri pazienti depressi che hanno iniziato a praticare il Falun Gong. Gli esercizi e la meditazione regolano la mente e il corpo, mentre il supporto della comunità aiuta a distogliere l’attenzione dai pensieri negativi.

MEDITAZIONE E GESTIONE EMOTIVA: GLI STUDI

Le pratiche per il miglioramento di mente e corpo come la mindfulness e lo yoga sono già note per i benefici sulla depressione. Uno studio del 2022 pubblicato su Depression and Anxiety ha dimostrato che un programma di mindfulness ha migliorato i sintomi depressivi, la salute generale e lo stress per almeno sei mesi.

Un altro studio del 2020 su Brain and Cognition ha evidenziato che i praticanti del Falun Gong, dopo aver praticato gli esercizi gestiscono meglio le emozioni, mostrano maggiore concentrazione, resilienza e migliorando nelle prestazioni cognitive.

La storia di Kathy si inserisce in questo contesto, testimoniando un percorso di guarigione attraverso la meditazione e la trasformazione interiore.

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