Qatar: con attacco a impianti nucleari Iran saremmo senza acqua in tre giorni

di Agenzia Nova
9 Marzo 2025 10:42 Aggiornato: 9 Marzo 2025 14:48

Il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha avvertito che qualsiasi attacco agli impianti nucleari iraniani situati sulla costa del Golfo potrebbe privare l’intera regione di acqua.

In un’intervista rilasciata al giornalista statunitense Tucker Carlson, vicino al presidente Donald Trump, il premier qatariota ha dichiarato che Doha ha condotto una simulazione sulle possibili conseguenze di un simile attacco. «Il mare diventerebbe completamente inquinato e il Qatar vedrebbe esaurirsi le proprie riserve d’acqua in soli tre giorni», ha affermato Sheikh Mohammed.

Il leader qatariota ha sottolineato che la costruzione di serbatoi ha migliorato le riserve idriche del Paese, ma ha avvertito che il rischio rimane elevato per l’intera regione. «Senza acqua, senza pesci, senza niente… non ci sarebbe vita», ha aggiunto. L’intervista è stata pubblicata venerdì 7 marzo, lo stesso giorno in cui Trump ha dichiarato di aver invitato Teheran a riaprire i negoziati sul nucleare. Riguardo a una possibile azione militare contro l’Iran, il presidente degli Stati Uniti ha detto di preferire «un accordo di pace», pur sottolineando che «l’alternativa risolverebbe il problema».

Il Qatar, situato a circa 190 chilometri a sud dell’Iran, dipende in larga parte dalla desalinizzazione dell’acqua marina per soddisfare il proprio fabbisogno idrico, come altri Stati del Golfo. L’unico reattore nucleare attivo dell’Iran si trova a Bushehr, sulla costa del Golfo, ma le principali installazioni di arricchimento dell’uranio, considerate essenziali per la produzione di armamenti nucleari, si trovano nell’entroterra, a centinaia di chilometri di distanza.

Sheikh Mohammed ha ribadito che Doha non ha soltanto preoccupazioni di natura militare, ma anche gravi timori in materia di sicurezza e stabilità regionale: «Abbiamo preoccupazioni non solo militari, ma anche legate alla sicurezza e alla salvaguardia dell’ambiente».

Doha ha inoltre riaffermato la propria opposizione a qualsiasi azione militare contro l’Iran, insistendo sulla necessità di una soluzione diplomatica tra Teheran e Washington.

«Non ci fermeremo finché non verrà raggiunto un accordo diplomatico tra Stati Uniti e Iran», ha affermato il premier, aggiungendo che la Repubblica Islamica «è pronta a impegnarsi» in un percorso di distensione. Il primo ministro qatariota ha sottolineato che Teheran sarebbe disponibile a «raggiungere un livello di compromesso che metta tutti a proprio agio», evidenziando l’importanza di ripristinare i rapporti dell’Iran con i Paesi della regione. Le potenze occidentali accusano da tempo l’Iran di perseguire un programma nucleare a scopi militari, accusa sempre respinta da Teheran.

Nel 2015, l’Iran aveva firmato un accordo per limitare il proprio programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni, ma Trump aveva ritirato unilateralmente gli Stati Uniti dall’intesa nel 2018, durante il suo primo mandato.

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