Proteste in Turchia, l’opposizione sfida il governo Erdogan

di Redazione ETI
10 Aprile 2025 12:54 Aggiornato: 10 Aprile 2025 12:54

Video Reuters

Mercoledì 9 aprile, riporta Reuters, centinaia di sostenitori dell’opposizione turca si sono radunati a Istanbul per protestare contro l’arresto del sindaco destituito della città, Ekrem Imamoglu, e di altri funzionari del principale partito di opposizione, il Partito Popolare Repubblicano. La manifestazione ha segnato l’inizio di una serie di eventi annunciati dal leader del Partito Popolare Repubblicano, Ozgur Ozel, che ha dichiarato che il suo partito terrà proteste settimanali in diverse zone di Istanbul e della Turchia.

Il contesto della protesta è legato anche alla rimozione del sindaco del distretto di Sisli, Resul Emrah Sahan, che è stato sostituito da un fiduciario nominato dallo Stato. Questi sviluppi hanno alimentato il malcontento tra i sostenitori dell’opposizione, che vedono nelle azioni del governo una chiara volontà di minare la democrazia e il pluralismo politico. Durante la manifestazione, Ozel ha dichiarato: «Non ci fermeremo senza ottenere risultati», paragonando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo governo a una dittatura, accusando l’esecutivo di reprimere il dissenso politico in modo autoritario.

La protesta di mercoledì ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di turchi, inclusi molti studenti universitari, che hanno risposto agli appelli dell’opposizione, manifestando il loro disappunto per l’arresto di Imamoglu avvenuto il 19 marzo. Nonostante il carattere prevalentemente pacifico delle manifestazioni, le forze di polizia hanno reagito con durezza. Quasi 2 mila persone sono state arrestate e circa 300 sono state incarcerate in attesa di processo. Un chiaro segnale della crescente repressione da parte delle autorità.

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