La vita non è bianca o nera; è piena di innumerevoli sfumature di grigio. Allo stesso modo, nel campo dell’alimentazione e dell’agricoltura, la dicotomia tra diete a base vegetale e diete a base di carne spesso trascura le sfumature che definiscono i nostri sistemi alimentari. Dopo anni trascorsi a gestire ristoranti a Los Angeles come chef vegano di successo, sono giunto a una profonda consapevolezza: il cibo veramente vegano non esiste. Questa rivelazione mi ha spinto ad abbracciare l’agricoltura rigenerativa, allineando le mie pratiche alla natura e a uno scopo più alto, lavorando con essa invece che contro di essa.
L’ILLUSIONE DI UN’ALIMENTAZIONE ETICA
Entrambe le fazioni del dibattito alimentare — chi difende il consumo di carne e chi promuove diete esclusivamente vegetali — si trovano spesso in contrasto, accusandosi a vicenda di essere fuorviati. La verità è che entrambi i sistemi presentano difetti fondamentali. Le pratiche agricole attuali sono segnate non solo da abusi sugli animali, ma anche dall’uso eccessivo di pesticidi e farmaci, avvelenando il nostro cibo, sterilizzando il nostro intestino e contribuendo a condizioni neurodivergenti nei nostri figli.
Dall’altro lato, i sostenitori delle diete solo vegetali, convinti che il consumo esclusivo di piante salverà il pianeta. In realtà dipendono fortemente da fertilizzanti chimici e dalla monocoltura su vaste aree di terreno, distruggendo habitat, affidandosi a sostanze chimiche altamente tossiche e producendo cibi ultra-processati legati a sistemi agricoli industriali che conducono allo stesso risultato. Conta tanto cosa mangi quanto il modo in cui ciò che mangi è stato prodotto.
IL VERO COSTO DEL CIBO ECONOMICO
Pensate al pollo arrosto da 6 dollari in qualsiasi supermercato, avvolto nella plastica su un vassoio nero: come è possibile? Allevare un pollo a quel prezzo è irrealizzabile. Se non fai nascere i tuoi pulcini, il solo acquisto di uno, costa una grossa percentuale di quei 6 dollari. Senza contare mangime, alloggio, manodopera e altro. L’agnello allevato a erba da Costco costa meno di 6 dollari al chilo, eppure gli stabilimenti locali certificati Usda mi fanno pagare 125 dollari solo per la lavorazione. Con 25-30 chili per animale, più confezionamento e macellazione, i soli costi di lavorazione superano i 5 dollari al chilo.
SOSTENERE GLI AGRICOLTORI LOCALI RESILIENTI
Gli agricoltori che agiscono correttamente hanno bisogno del supporto di chi può sostenere questo tipo di sistema alimentare. Man mano che il sistema cambia, i costi diminuiranno. Purtroppo, il cibo che consideriamo a buon prezzo al supermercato è spesso sovvenzionato dal governo, mentre gli agricoltori biologici e rigenerativi faticano a ottenere tali aiuti. Le mega-aziende agricole, grazie alle loro dimensioni, possono acquistare all’ingrosso, possedere impianti di lavorazione propri e altro ancora. Ma operare su quella scala ha un costo, che di solito si traduce in una qualità neutra e nel trattamento di esseri senzienti.
I DIRITTI RIPRODUTIVI
Da un lato ci si infervora per i diritti riproduttivi; dall’altro ci si chiede quando inizia la vita. Ma i diritti riproduttivi dei nostri figli — il loro diritto a riprodursi — dove sono? Con il testosterone in calo, il conteggio degli spermatozoi che diminuisce e la Bpco ai massimi storici, non dovrebbero essere questi i diritti riproduttivi di cui ci dovremmo preoccupare? Se cercaste su Google il conteggio medio degli spermatozoi di un uomo nel 2040, vi sorprendereste scoprendo che è pari a zero. Dobbiamo smettere di urlarci contro e iniziare a parlare, trovando soluzioni per l’aria, l’acqua, il suolo, i nostri corpi e la capacità delle future generazioni di riprodursi. Adottando queste azioni, possiamo promuovere un sistema alimentare che nutra i nostri corpi, rispetti il pianeta e tuteli la salute e la fertilità delle generazioni future.