DeepSeek, la nuova intelligenza artificiale cinese con più di 10 milioni di download, potrebbe agevolare criminali o terroristi nella ricerca di informazioni pericolose, ad esempio su armi biologiche e crimini informatici.
Il 6 gennaio scorso gli Stati Uniti hanno proposto di vietare DeepSeek sui dispositivi governativi. Tuttavia la legge proposta risulta inefficace oltre che tardiva, infatti dovrebbe essere applicata a tutte le app provenienti dalla Cina, a scopo precauzionale, finché non ne venga dimostrata la sicurezza. Inoltre, bisognerebbe vietare la condivisione di informazioni sull’Ia con le aziende cinesi, anche attraverso canali open source come GitHub.
DeepSeek ha già causato un calo di azioni legate all’intelligenza artificiale per un valore di oltre mille miliardi di dollari, coinvolgendo società statunitensi di infrastrutture, semiconduttori e fornitura di energia. Questo perché l’intelligenza artificiale cinese sostiene di aver ottenuto gli stessi risultati delle concorrenti statunitensi, ma con uno sforzo e un costo notevolmente inferiori. E questo ha naturalmente seminato il panico tra gli investitori del settore: “se DeepSeek riesce a operare con una frazione della potenza di calcolo delle altre Ia, allora tutte le aziende che forniscono chip, energia e infrastrutture per l’intelligenza artificiale sono sopravvalutate!”.
Ma non è proprio così. A quanto pare, DeepSeek avrebbe falsato l’efficienza del proprio regime di addestramento. OpenAI e il consulente per l’Ia dell’amministrazione Trump hanno sollevato dubbi sul fatto che DeepSeek abbia avuto accesso ai contenuti riservati di OpenAI, dai quali avrebbe «distillato» il proprio modello linguistico. Inoltre, Washington sta indagando su un possibile aggiramento dei controlli statunitensi sulle esportazioni di chip per Intelligenza artificiale da parte di DeepSeek, che potrebbe aver acquistato da Singapore.
L’app avrebbe avuto origine dall’High Flyer, un hedge fund (un particolare tipo di fondo comune di investimento) creato e controllato da Liang Wenfeng. L’High Flyer ha accumulato un capitale di 13 miliardi e 790 milioni di dollari utilizzando l’Ia per guidare delle cruciali decisioni d’investimento. Nel 2021, ha acquisito 10 mila chip Nvidia A100 per iniziare l’addestramento della sua intelligenza artificiale. L’anno successivo, Washington ha vietato l’esportazione di questi e di altri chip ancora più potenti verso la Cina.
Nel 2023, il fondo ha comunque iniziato a concentrarsi sull’Intelligenza artificiale generale (Iag), ovvero l’ambito specifico dell’Ia che supera l’intelligenza umana nella maggior parte delle attività economiche. DeepSeek disporrebbe di una capacità di calcolo ben superiore a quanto precedentemente dichiarato: 50 mila chip H100. Queste Gpu (Graphic processing unit) sono circa tre volte più potenti di un chip A100, e l’Ia cinese non avrebbe dichiarato l’utilizzo di queste componenti a causa dei controlli statunitensi sulle esportazioni. Tuttavia, queste componenti sono ben inferiori rispetto a quelle di alcuni concorrenti; per esempio, Meta utilizza circa 600 mila chip H100.
Ma non finisce qui. L’Ia di Pechino conterrebbe un codice segreto che invia dati personali degli utenti in Cina, dove, secondo la legge dello Stato (ovverosia la dittatura comunista cinese) li può utilizzare a proprio piacimento. Ed è ormai noto quanto DeepSeek sia restio a fare critiche al Pcc. Quindi, più l’app viene scaricata, più spazio viene concesso al regime cinese.
Secondo i ricercatori sulla sicurezza informatica di Anthropic e Cisco, DeepSeek dispone di funzionalità di sicurezza minime. I loro test indicano che l’app è particolarmente vulnerabile al jailbreak: una manipolazione dei prompt da parte di utenti malintenzionati per far divulgare all’Ia informazioni sensibili; si immagini, ad esempio, cosa potrà succedere se TikTok consentirà agli utenti di utilizzare DeepSeek per creare i propri post.
Considerando questi e altri rischi legati all’Ia in generale, una soluzione ragionevole sarebbe quella di vietare DeepSeek in tutto il mondo. Eppure, finora solo l’Italia ha vietato completamente l’app. L’Ia cinese non ha risposto adeguatamente alle domande poste dai legislatori italiani in merito ai tipi di dati personali raccolti dagli utenti e se vengano conservati in Cina. DeepSeek sostiene di non dover sottostare alla giurisdizione italiana, né ad alcun obbligo informativo.
Il Texas, il Pentagono, la Marina degli Stati Uniti e la National Aeronautics and Space Administration hanno già vietato DeepSeek sui propri dispositivi. Negli Stati Uniti è in corso l’elaborazione di una legge che la vieti, ma solo sui dispositivi di proprietà del governo. India, Australia e Corea del Sud hanno già vietato l’app sui dispositivi governativi, mentre consentono ancora il download su dispositivi commerciali e privati. Francia e Irlanda stanno inoltre indagando DeepSeek per questioni di privacy, ma non l’hanno ancora vietata.
Redazione Eti/Anders Corr