«Apprendo con stupore e amarezza che il governo avrebbe intenzione di introdurre un illecito disciplinare delineato con una formula estremamente indeterminata: “ogni […] comportamento tale da compromettere l’indipendenza, la terzietà e l’imparzialità del magistrato, anche sotto il profilo dell’apparenza”». Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi.
«Ciò – ha aggiunto – verrebbe a costituire un inquietante monito rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane e della vita di relazione dei magistrati. Nell’attesa di una conferma ufficiale di tale notizia e delle valutazioni che gli organi dell’Anm effettueranno, devo esprimere mia personale preoccupazione per una scelta che, ove confermata, troverebbe certamente contrari, ritengo, tutti i gruppi della magistratura associata. L’Associazione nazionale magistrati in ogni caso saprà farsi interprete delle esigenze e delle sensibilità dei colleghi su questo delicato tema e confido che il governo vorrà tenere conto delle indicazioni che la stessa Anm potrà esprimere», ha concluso Parodi.