Mentre svaniscono le speranze per una rapida tregua tra Kiev e Mosca sostenuta dagli Stati Uniti, le forze russe continuano a registrare progressi sul campo di battaglia. «I russi avanzano lentamente ma con costanza lungo tutto il fronte, sia a Kursk che nel Donbas», ha dichiarato Robert Peters, analista politico della Heritage Foundation, un gruppo di esperti con sede a Washington.
«Questo dipende soprattutto dal loro vantaggio in termini di uomini e armi, mentre l’Ucraina fatica a livello di personale e difesa militare».
Il 3 aprile, il ministero della Difesa russo ha annunciato che le truppe russe hanno conquistato altri due villaggi nelle regioni di Donetsk e Zaporižžja. «Le unità del Battaglione Est hanno sfondato le linee nemiche di Vesele nella Repubblica Popolare di Donetsk, mentre il Battaglione Dnepr ha conquistato Lobkove a Zaporižžja».
Da mesi, la Russia continua a fare piccoli ma costanti progressi, soprattutto nel Donbas. Putin ha dichiarato che le sue truppe stanno avanzando «giorno dopo giorno, con il fronte internamente nelle mani delle Forze Armate Russe». Putin ha aggiunto che «il 99%» di Luhansk è ora sotto controllo russo, insieme a «oltre il 70%» delle regioni di Donetsk, Kherson e Zaporižžja.
L’analista della difesa britannico Tim Ripley ha spiegato che «spinte graduali» della Russia sono in corso «ovunque» Ma, pur conquistando villaggi «qua e là», i russi «non hanno ancora a una svolta» e che «Mosca ha bisogno di tempo per riorganizzarsi e mettere gli ucraini in difficoltà e costringerli alla resa».
TREGUA IN BILICO
Intanto Mosca e Kiev si accusano a vicenda di aver infranto il divieto di attaccare le infrastrutture energetiche, pattuito un mese fa nei colloqui tenuti con gli Stati Uniti. Il 3 aprile scorso, il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che l’Ucraina ha portato a termine oltre 30 «attacchi mirati e provocatori» contro impianti energetici russi, usando armi occidentali.
Nel frattempo Mosca sostiene di aver rispettato i termini della tregua, ma Kiev denuncia attacchi russi alle sue strutture energetiche di Sumy e Dnipropetrovsk. «I costanti attacchi russi dimostrano che Mosca disprezza gli sforzi diplomatici dei Paesi alleati», ha dichiarato Zelensky, aggiungendo che «serve una pressione concreta sulla Russia per portare questa guerra verso la fine».
Entrambe le parti quindi affermano di fornire agli Stati Uniti un serie di presunte violazioni della tregua. In un discorso del 3 aprile, Zelensky ha riconosciuto la situazione sempre più grave, dichiarando che le truppe ucraine stanno «lavorando per difendere le posizioni» al confine russo.
Secondo Ripley, l’esercito russo ha «avuto un grande successo a Kursk» dove «ha inflitto grosse perdite agli ucraini. É anche riuscito a oltrepassare il confine di Sumy». La perdita di Kursk indebolirà i futuri negoziati di Kiev che mirano a una tregua, ha spiegato Ripley. «Kursk era il loro asso nella manica. Avevano conquistato il territorio russo per riprendersi un pezzo fondamentale del loro territorio, ma ora tutto è svanito».