Usa, nuova norma anti-Pcc sulle esportazioni dei chip Ai

Di Catherine Yang

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha ampliato una norma sulle esportazioni dei chip americani.

Verrà ora richiesto ai data center esteri di richiedere un’approvazione, prima di poter importare chip americani per il calcolo avanzato e l’intelligenza artificiale (Ai), a causa di minacce alla sicurezza nazionale principalmente dal regime cinese. «L’Ai è la quintessenza della tecnologia dual-use; è nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti collaborare con l’industria e i governi partner per sviluppare un ecosistema tecnologico globale sicuro», ha dichiarato Thea D. Rozman Kendler, sottosegretaria del Commercio per l’Amministrazione delle Esportazioni, in un comunicato stampa.

Secondo il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio, mentre l’Ai può ampliare l’accesso in aree come l’istruzione e l’assistenza sanitaria, può anche essere utilizzata per sviluppare armi avanzate cibernetiche, chimiche, biologiche o nucleari.

La comunità dell’intelligence degli Stati Uniti ha riconosciuto che il Partito Comunista Cinese (Pcc) intende utilizzare «l’Ai per la sorveglianza di massa e le piattaforme di armi intelligenti».

La minaccia del Pcc ha portato il governo degli Stati Uniti ad adottare diverse misure, comprese le restrizioni all’esportazione, per limitare l’accesso del regime alla tecnologia avanzata.

In precedenza, le aziende americane erano tenute a ottenere licenze prima di spedire queste tecnologie avanzate a società in India e Cina.

L’aggiornamento della norma richiede ai data center esteri che ospitano centri di Ai avanzati di richiedere l’approvazione come «Utente Finale Convalidato» (Veu) e richiede che le esportazioni statunitensi si basino su un elenco pre-approvato.

I data center dovranno divulgare le seguenti informazioni: clienti attuali e potenziali; legami commerciali con qualsiasi ente inserito nella lista nera dal Dipartimento del Commercio e da quello di Stato, Tesoro o Pentagono; e piano di sicurezza e rischi, comprese le politiche che governano l’accesso dei dipendenti.

Il Bureau of Industry and Security potrebbe anche richiedere garanzie da parte del governo del Paese in cui opera il data center per condurre ispezioni in loco, richiedere impegni di sicurezza e stabilire requisiti di reporting.

Diverse aziende in Cina sono già sulla lista, avendo precedentemente ricevuto approvazione come utente finale convalidato (Veu), tra cui Advanced Micro Devices China, una filiale dell’azienda americana di semiconduttori Amd, e Boeing Tianjin Composites Co., il nuovo impianto della joint venture di Boeing in Cina.

«Quando si valuta l’idoneità di un utente finale, le agenzie considereranno lo stato dei controlli sulle esportazioni nella destinazione idonea e l’aderenza ai regimi multilaterali di controllo delle esportazioni del governo della destinazione idonea; queste informazioni, tra le altre cose, possono anche essere oggetto di garanzie tra governi», ha scritto il bureau nella nota di aggiornamento della norma.

Sebbene il bureau non abbia fatto riferimento a un governo specifico, i legislatori e funzionari statunitensi hanno sollevato più volte questioni riguardanti i Paesi che aiutano avversari esteri a eludere le sanzioni statunitensi.

I diplomatici americani hanno richiamato più volte la Cina per aver aiutato gli sforzi bellici della Russia, e i legislatori hanno evidenziato i legami tra il Pcc e i governi del Medio Oriente.

Il Comitato della Camera sul Pcc ha richiesto un’indagine su diverse aziende cinesi ritenute colpevoli di aiutare industrie iraniane sotto sanzioni, e su un’azienda di Ai di Abu Dhabi per i suoi legami con la Cina.

 

Versione in inglese: US Issues New AI Export Rule Targeting CCP Threat

NEWSLETTER
*Epoch Times Italia*
 
Articoli correlati