Usa, la campagna di Kennedy Jr. potrebbe unirsi a Trump o formare un nuovo partito

Di Jack Phillips

Il candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr. non ha avuto un’equa possibilità di vincere le elezioni americane, secondo la sua candidata vice presidente Nicole Shanahan. E questo ha portato il gruppo a considerare l’opzione di formare un nuovo partito o di unire le forze con il candidato Donald Trump.

«Volevo davvero un’occasione imparziale per queste elezioni, e credevo nell’America a cui avevo giurato fedeltà da bambina, e non è quello che siamo oggi», ha dichiarato Shanahan in un’intervista con il podcast Impact Theory pubblicata online il 20 agosto.

Shanahan, imprenditrice e avvocato, ha dichiarato al conduttore del podcast che le «decine di milioni di dollari» che ha investito nella sua campagna non avevano lo scopo di rendere Kennedy solo un «guastafeste» nella corsa del 2024: «Volevamo vincere. Volevamo avere una possibilità paritaria», ha aggiunto.

Le sfide che la campagna sta affrontando, tra cui, secondo la Shanahan, l’essere banditi dalle piattaforme dei social media, l’essere tenuti lontani dai palcoscenici e il dover affrontare azioni legali, avrebbero ridotto notevolmente le possibilità di vittoria di un candidato terzo come Kennedy.

Ora la campagna sta valutando due possibilità.

«Una è rimanere, formare un nuovo partito, ma corriamo il rischio di una presidenza di Kamala Harris e Waltz perché togliamo voti da Trump. Per qualche ragione, noi togliamo più voti da Trump», ha commentato.

«Oppure ce ne andiamo subito e uniamo le forze con Donald Trump e ce ne andiamo spiegando alla nostra comunità perché stiamo prendendo questa decisione. Non è una decisione facile».

Nell’intervista Shanahan ha affermato di ritenere che Trump «si sia interessato in modo genuino e sincero alle politiche [della campagna Kennedy, ndr] sulle malattie croniche; le prende sul serio».

Ha proseguito: «La domanda che dobbiamo formularci in questo momento è: ci fidiamo di Trump e della sua sincerità personale di fare davvero la cosa giusta per il nostro Paese, di porre fine alle malattie croniche, di equilibrare il bilancio, di porre fine a queste guerre infinite? È qualcuno che continuerà a invitare persone come Bobby [Rfk Jr., ndt] e me nella conversazione, o cadrà di nuovo vittima delle cose di cui è stato vittima nella sua prima amministrazione?»

Se Kennedy decidesse di ritirarsi dalla corsa e di appoggiare Trump, non è chiaro se i suoi sostenitori appoggerebbero immediatamente la scelta. Alcuni sondaggi hanno suggerito che la candidata democratica alla presidenza, la vicepresidente Kamala Harris, potrebbe essere più forte nei confronti di Trump se Kennedy, che l’anno scorso ha abbandonato il progetto di candidarsi alla presidenza del Partito Democratico, rimanesse in gara.

Epoch Times ha contattato la campagna di Kennedy per un commento il 20 agosto sull’intervista di Shanahan, che è stata condotta due giorni prima che Harris accettasse formalmente la nomina del suo partito a Chicago insieme al governatore del Minnesota Tim Walz, il suo compagno di corsa.

Negli ultimi giorni la campagna di Kennedy ha dovuto affrontare una serie di problemi. Mentre la campagna di Kennedy afferma di aver ottenuto un numero di firme sufficiente per essere presente sulla scheda elettorale in tutti gli Stati Uniti, un giudice ha stabilito che Kennedy non può comparire sulle schede elettorali di New York a causa di una contestazione sulla sua residenza nello Stato.

Kennedy, figlio del senatore Robert Kennedy, assassinato nel 1968, ha respinto la sentenza come un attacco di parte. La sua campagna elettorale ha promesso di appellarsi alla sentenza, definendola «apertamente di parte», secondo una dichiarazione rilasciata il 12 agosto.

«Non sono sicuri di poter vincere alle urne, quindi stanno cercando di impedire agli elettori di avere una scelta», ha scritto in una dichiarazione pubblicata sui social media la scorsa settimana. «Faremo ricorso e vinceremo».

La campagna ha anche sottolineato che Kennedy ha ricevuto più di 1 milione di firme per poter accedere alle urne in tutto il Paese.

Ma sta affrontando sfide legali simili in altri Stati, compresi gli Stati chiave della Georgia e della Pennsylvania. Il 19 agosto, gli sfidanti che cercano di escluderlo dal voto in Georgia hanno dichiarato a un giudice che il candidato presidenziale indipendente deve essere squalificato perché l’indirizzo di New York da lui utilizzato nelle petizioni di accesso al voto in Georgia non è corretto.

«La corte ha stabilito, con prove evidenti e convincenti, che i firmatari hanno dimostrato che la sua residenza a New York era una finzione usata per scopi politici», ha dichiarato l’avvocato Adam Sparks dopo l’udienza del 19 agosto ad Atlanta. «Non vive lì. Ha dichiarato di farlo in ogni singolo foglio della sua petizione qui in Georgia. Questo è improprio. Invalida la petizione, punto».

Un avvocato di Kennedy ha presentato a Michael Malihi, un giudice amministrativo, la storia del voto di Kennedy come prova della sua residenza a New York.

«Il signor Kennedy è sempre risieduto nello Stato di New York», ha dichiarato l’avvocato Larry Otter durante l’udienza.

 

Articolo in lingua inglese: RFK Jr. Campaign May Join Forces With Trump or Form New Party, Running Mate Says

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