Un furgone nero monitora la tipografia di Epoch Times a Hong Kong

Di Frank Fang e Nicole Hao

Nei giorni scorsi la tipografia di Epoch Times a Hong Kong e il personale che ci lavora, sono stati monitorati da un furgone nero, presumibilmente mandato dal regime cinese, nel suo ultimo atto di sopprimere la stampa libera cittadina.

L‘Epoch Times è rimasto uno dei pochi media indipendenti di Hong Kong che riporta notizie sulla politica e fazioni all’interno del Partito Comunista Cinese (Pcc), e sulla soppressione delle libertà da parte del regime in patria e all’estero.

Dalla sua fondazione nel 2002, l’edizione hongkonghese di Epoch Times ha dovuto affrontare una tremenda pressione da parte del Pcc e dalle sue organizzazioni affiliate. Nel novembre 2019, quattro intrusi mascherati hanno appiccato un incendio nel magazzino di stampa del giornale, segnando il quarto attacco alla struttura dalla sua apertura.

Hong Kong è sotto la limitazione delle sue libertà da quando a luglio, il regime ha imposto una legge sulla sicurezza nazionale. Da allora, i diversi arresti di personaggi dei media e di giornalisti hanno anche alimentato i timori di una repressione della stampa libera in città.

Furgone sconosciuto

Secondo Lu Jie, vicedirettore dell’edizione hongkonghese di Epoch Times, il furgone è un Toyota nero a sette posti con una targa di Hong Kong, sulla quale la prima lettera è la V.
Verso le 4 del mattino del 18 novembre, il personale addetto alle consegne del giornale ha notato per la prima volta il furgone nei pressi della struttura, situata nella zona di Tsuen Wan.
«Le persone sedute all’interno del furgone ci stavano spiando», ha raccontato Lu. Il giorno dopo, il personale addetto alle consegne ha visto lo stesso furgone parcheggiato nello stesso punto, con le persone all’interno che osservavano la struttura. Il pomeriggio del giorno seguente, il personale della tipografia ha visto ancora una volta che lo stesso veicolo li pedinava nella zona di Kowloon, con all’interno tre uomini sulla trentina.

Lu ha spiegato che il giornale non è stato in grado di controllare i registri d’immatricolazione del furgone Toyota, poichè il governo di Hong Kong ha modificato i regolamenti nel 2019; ha poi aggiunto che negli ultimi mesi il monitoraggio e lo stalking sono stati compiuti anche da altri veicoli e persone.

Il pomeriggio del 13 novembre, due uomini sospetti che sono stati avvistati fuori della tipografia, erano già stati notati dal personale, durante una loro precedente partecipazione alle attività organizzate dall’Hong Kong Youth Care Association Limited, sostenuta dal Pcc. «Diversi mesi fa, il personale della nostra tipografia ha riferito che sono stati seguiti da auto sconosciute».

Presi di mira da Pechino

Ching Cheong, un commentatore politico di Hong Kong, spiega che il Pcc sta prendendo di mira Epoch Times perché è uno degli unici media della città che riporta criticamente sul regime comunista. Il Pcc sta sorvegliando la tipografia e il suo staff per cercare di raccogliere informazioni sulle operazioni del giornale, come ad esempio quante copie del giornale vengono stampate e distribuite ogni giorno, e dove. Il regime può quindi utilizzare queste informazioni per «rovinare» il giornale.

Anche Chan King-ming, un accademico e commentatore di Hong Kong, ha riferito che recentemente anche i politici filodemocratici sono stati pedinati da sospetti agenti del regime. Secondo lui, il sorvegliare la tipografia indica che l’agenzia di sicurezza del regime ha «aperto un caso» allo scopo di eliminare l’edizione hongkonghese dell’Epoch Times.

Chan ha anche esortato gli abitanti di Hong Kong ad agire per difendere le libertà della città: «Di fronte a questo difficile periodo di Hong Kong, spero che tutti facciano la loro parte per esporre la verità».

Sarah Liang, reporter dell’edizione hongkonghese dell’Epoch Times, ha contribuito a questo articolo.

 

Articolo in inglese: Hong Kong Epoch Times Printing Press Surveilled for Days From Unknown Van

 
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