Sparatoria a Trump, la direttrice dei Servizi Segreti ammette un «grave fallimento operativo»

Di Jack Phillips

Lunedì la direttrice dei Servizi Segreti degli Stati Uniti ha ammesso a una Commissione della Camera dei Rappresentanti che la sua agenzia ha fallito nel proteggere l’ex presidente Donald Trump.

«La solenne missione dei Servizi Segreti è proteggere i leader della nostra nazione. Il 13 luglio abbiamo fallito. Come direttrice dei Servizi Segreti degli Stati Uniti, mi assumo la piena responsabilità di qualsiasi lapsus nella sicurezza», ha dichiarato Kimberly Cheatle alla Commissione per la Supervisione della Camera dopo essere stata convocata, aggiungendo che la sparatoria è stata il «più grave fallimento operativo degli ultimi decenni».

Durante l’incidente del 13 luglio in un comizio a Butler, Pennsylvania, un uomo armato ha sparato contro l’ex presidente, colpendolo all’orecchio destro, uccidendo una personae ferendone altre due.

«Dobbiamo capire cosa è successo e farò tutto il possibile per assicurarmi che un incidente come quello del 13 luglio non accada mai più. Pensare a cosa avremmo dovuto fare diversamente è sempre nei miei pensieri», ha dichiarato la Cheatle.

La sua apparizione davanti alla Commissione è avvenuta dopo che numerosi parlamentari repubblicani e almeno un deputato democratico hanno chiesto le sue dimissioni, affermando che la sua agenzia non ha fatto abbastanza per garantire la sicurezza dell’ex presidente. Il presidente della Camera, Mike Johnson (R-La.), e il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell (R-Ky.), sono tra quelli che hanno chiesto alla Cheatle di fare un passo indietro.

Il presidente della Commissione di Vigilanza della Camera, il Rep. James Comer (R-Ky.), ha dichiarato lunedì che i Servizi Segreti hanno fallito nella loro «missione a rischio zero», e che ci sono domande sul fatto che l’agenzia «manchi della gestione adeguata» e criticandola anche per quella che ha descritto come una mancanza di trasparenza. Invece di fornire dichiarazioni al pubblico, infatti, i Servizi Segreti stanno fornendo informazioni attraverso «informatori» e «fughe di notizie» ai media.

«È mia ferma convinzione che […] tu debba dimetterti», ha dichiarato Comer alla direttrice dell’agenzia all’inizio dell’udienza lunedì mattina. «Esorto la Direttrice Cheatle a essere trasparente nella sua testimonianza di oggi».

La scorsa settimana la Cheatle ha dichiarato in un’intervista alla Abc News che la sparatoria era «inaccettabile», sottolineando che la sua agenzia collaborerà con le indagini e le revisioni sull’attentato quasi riuscito.

«Sono la direttrice dei Servizi Segreti e devo assicurarmi che stiamo eseguendo una revisione e che stiamo fornendo risorse al nostro personale secondo necessità».

L’attacco a Trump è stato il tentativo più grave di assassinare un presidente o un candidato presidenziale dai tempi di Ronald Reagan, che fu colpito nel 1981. È stato l’ultimo di una serie di falle nella sicurezza dell’agenzia, che nel corso degli anni ha attirato indagini e scrutinio pubblico.

Il presidente Joe Biden ha ordinato un’indagine indipendente. Il Dipartimento della Sicurezza Interna e una Commissione indipendente bipartisan hanno dichiarato che stanno indagando sulla questione.

Domenica sera, la Cheatle ha dichiarato in un comunicato che collaborerà con la revisione indipendente condotta da una cosiddetta «Blue Ribbon Panel».

«Aspetto con ansia che la Commissione esamini quanto accaduto e fornisca raccomandazioni per aiutare a garantire che non accada mai più».

Trump dice di non essere stato avvertito

In un’intervista del fine settimana su Fox News, l’ex presidente Trump ha detto che non gli è stato dato alcun segnale che le forze dell’ordine avessero identificato una persona sospetta quando è salito sul palco in Pennsylvania.

Alcuni partecipanti al comizio hanno dichiarato in interviste dopo il tentativo di assassinio, di aver visto l’uomo sul tetto prima che l’ex presidente salisse sul palco e di aver avvertito le autorità di polizia presenti sul posto.

In un’intervista con il conduttore di Fox News Jesse Watters, l’ex presidente Trump ha detto: «No, nessuno ha menzionato, nessuno ha detto che c’era un problema».

«Avrebbero potuto dire, ‘Aspettiamo 15 minuti, 20 minuti, 5 minuti, qualcosa’. Nessuno l’ha detto. Penso che sia stato un errore».

Ha anche messo in dubbio le falle nella sicurezza e come il sicario sia riuscito ad accedere al tetto dell’edificio: «Come ha fatto qualcuno a salire su quel tetto? E perché non è stato segnalato? Perché la gente ha invece visto che era sul tetto. Ci si aspetterebbe che qualcuno facesse qualcosa a riguardo».

Gli agenti delle forze dell’ordine locali avevano visto l’uomo e lo avevano ritenuto abbastanza sospetto da emettere un allarme su un canale tattico, e i testimoni hanno riferito di averlo visto arrampicarsi sull’edificio.

Dopo la sparatoria, l’Fbi ha identificato Thomas Matthew Crooks, 20 anni, come il sospettato. È stato colpito e ucciso da un cecchino dei Servizi Segreti pochi istanti dopo aver aperto il fuoco.

 

Versione in inglese: ecret Service Director Admits ‘Significant Operational Failure’ in Trump Assassination Attempt

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